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EDILIZIA E URBANISTICA: La variante al progetto secondo il PRG in vigore

Ho presentato un progetto nel mio comune ottenendo il rilascio del relativo permesso di costruire. Il progetto prevedeva al piano terra la realizzazione di un locale commerciale e di un locale deposito. Durante la realizzazione dell’opera (già ultimata a rustico) si è ritenuto di fondere i due locali realizzando un unico locale commerciale. Nello stesso periodo il comune in questione si è dotato di un piano regolatore in base al quale dovrei destinare l’80% della superficie netta a residenza e solo il 20% ad altre attività. Pertanto, il comune non vuole rilasciare la variante in quanto il locale supera tali percentuali. E’ giusta la loro affermazione?

RISPOSTA

Il permesso di costruire, nonché l’eventuale variante – ancorché in corso d’opera – devono rispettare entrambi le previsioni dello strumento urbanistico vigente all’atto del rilascio del titolo abilitativo richiesto. Ne consegue che, nel caso di specie, il titolo abilitativo in variante dovrà essere conforme alla normativa del piano regolatore a oggi vigente e non a quella precedente, in vigore all’atto del rilascio del permesso di costruire di cui si vorrebbe la variante.

DAL SOLE 24 ORE DEL 30 NOVEMBRE 2009

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