L’amministrazione può rifiutare di dare la cittadinanza a uno straniero che appartenga ad un gruppo religioso, i cui rapporti con organizzazioni politiche, anche se ispirate ad un determinato credo religioso, per modalità di azione e principi ispiratori si configurano, nell’ attuale contingenza politica ed internazionale, potenzialmente offensive della sicurezza della Repubblica. Infatti l’ amministrazione gode di un’ ampia sfera di discrezionalità circa la possibilità di concedere o meno la cittadinanza, con valutazione che si estende non solo alla capacità dello straniero di ottimale inserimento nella comunità nazionale nei profili dell’ apporto lavorativo e dell’ integrazione economica e sociale, ma anche in ordine all’ assenza di “vulnus” per le condizioni di sicurezza dello Stato. Sotto tale ultimo aspetto ben possono assumere rilievo specifiche frequentazioni dello straniero e l’ appartenenza a movimenti che, per posizioni estremistiche, possano incidere sulle condizioni di ordine e di sicurezza pubblica.
Lo ha affermato il Consiglio di Stato con la decisione n. 7637 del 4 dicembre 2009.
Fonte: www.cassazione.net