Il provvedimento di sospensione dal servizio del dipendente pubblico è legittimo anche se “breve”. Ciò semprechè sia stato instaurato un procedimento disciplinare in cui vengano presi in esame i comportamenti tenuti dal lavoratore.
Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che, con una decisione del 13 gennaio 2010, ha accolto il ricorso del Ministero della Giustizia. In particolare, secondo i giudici di Palazzo Spada, per potersi irrogare la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio e dallo stipendio per tre mesi, ciò che è richiesto è che quest’ultima consegua ad un procedimento disciplinare in cui vengano presi in esame i comportamenti tenuti dal dipendente (e non già, meramente, i rispettivi nomina iuris) e venga valutata la loro rilevanza e gravità sotto il profilo amministrativo. A tal fine possono essere sufficienti anche pochissime e non prolisse parole, purché esse diano atto del compimento delle predette attività valutative da parte dei competenti organi amministrativi. Infatti, la motivazione non si misura secondo la sua lunghezza, ma per la sua idoneità a far comprendere le ragioni in base alle quali l’Amministrazione si sia determinata in una certa maniera. Fonte: www.cassazione.net
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