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LAICITA’ DELLO STATO: Crocefisso nelle aule, giorno del giudizio alla CEDU

  • La Corte Europea dei diritti dell\’Uomo ha accettato il ricorso dello Stato Italiano contro la decisione dello scorso 28 gennaio. In quell\’occasione la Corte aveva dichiarato che la presenza del crocefisso nelle aule pubbliche italiane non era conforme ai principi della convenzione.

Il collegio di cinque giudici della grande camera, che si è riunito il 1° marzo 2010, ha accettato la domanda di rinvio presentata dal governo italiano, il 28 gennaio 2010.

La questione sarà dunque esaminata dalla grande camera che si pronuncerà in modo definitivo con una sentenza.

Il giudizion presso la grande camera non è obbligatorio ma, nella pratica, è quasi sistematico.

D\’altra parte, e\’ nell\’interesse d\’una buona amministrazione della giustizia.

Il Presidente della Corte può invitare ogni Stato parte alla convenzione o ogni persona interessata a presentare osservazioni scritte e se necessario prendere parte all\’ udienza.

Qualsiasi Stato parte della convenzione il cui cittadino è parte nell\’ istanza ha il diritto di presentare osservazioni scritte e prendere parte all\’ udienza (arte 36 della convenzione).

La composizione della grande camera sarà definita in una fase ulteriore.

Nessuno dei giudici che hanno reso la sentenza nell\’udienza del 3 novembre 2009 potrà entrare nella composizione della grande camera, ad eccezione del presidente della suddetta camera e del giudice eletto a tale titolo dall\’Italia.

(Comunicato Corte europea dei diritti dell\’Uomo 02/03/2010)

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