Paga il padrone per il cane. Scatta la contravvenzione ex articolo 659 Cp per il proprietario dell’animale che non mette fine ai rumori notturni molesti dell’animale di fronte alle ripetute proteste dei vicini di casa. Lo ricorda la Cassazione con la sentenza n. 715/11 della prima sezione.
L’illecito consistente nel disturbo alla quiete pubblica è caratterizzato da un elemento psicologico che consiste nella natura volontaria della condotta posta in essere, cosa che può essere desunta dalle circostanze oggettive del fatto: non risulta dunque necessaria l’intenzione di arrecare fastidio al riposo o alle altre attività delle persone. L’elemento costitutivo della fattispecie, poi, è costituito dalla astratta idoneità della condotta a turbare la quiete dell’ambiente circostante, e dunque a un numero non precisato di persone, senza che sia parimenti richiesto un effettivo e comprovato disturbo. In soldoni: pagheranno un’ammenda di 200 euro ciascuno marito e moglie che non hanno impedito al loro cane pastore di abbaiare per tutta la notte togliendo il sonno ai residenti del circondario.
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