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SOVRAFFOLLAMENTO CARCERARIO: Infortunio del detenuto, paga il Ministero di di Giustizia

Rifonderà oltre 51 mila euro di danno non patrimoniale. Il ministero della Giustizia è condannato a risarcire il detenuto infortunatosi in cella: l’amministrazione penitenziaria, infatti, è tenuta a salvaguardare l’integrità dei reclusi e lo storico sovraffollamento delle carceri italiane non esenta il dicastero di via Arenula dalla responsabilità per la lesione alla salute di chi è ristretto nell’istituti di pena. È quanto emerge da una recente sentenza emessa dal Tribunale civile di Trieste.

Obbligo di verifica
Accolto il ricorso dell’infortunato, precipitato in terra dalla sommità del letto a castello, nel quale dormono tre reclusi, con la tradizionale sistemazione in verticale per risparmiare spazio. Il detenuto, invalido a una mano, non ha potuto attutire le conseguenze della caduta aggrappandosi a un sostegno. Ma il punto è che non doveva essere assegnato a quello posizione, tra l’altro solitamente ambita fra i detenuti: l’inabilità all’arto superiore costituiva un fatto ostativo a una collocazione del genere. Che invece costituisce una concausa dell’incidente tanto da configurare un concorso di colpa al 70 per cento a carico del Ministero: l’amministrazione deve verificare le condizioni di salute dei ristretti all’atto di assegnare i posti letto. Il giudice giuliano, nella specie, applica le tabelle milanesi per liquidare il danno non patrimoniale (il cosiddetto “punto di invalidità”): l’infortunato non allega particolari condizioni soggettive che legittimerebbero una variazione. La decisione ribadisce il carattere unitario delle lesioni che rientrano sotto l’ombrello dell’articolo 2059 Cc che ricomprende ogni sofferenza fisica o psichica.
https://www.giovannifalcone.it/upload/uno.pdf

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