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AMMINISTRATIVE 2011: Analisi del voto

A leggere i titoli dei giornali e i commenti degli addetti ai lavori, le elezioni del 15 e 16 u.s. sembrano aver caratterizzato una sonora sconfitta del Centro destra e in particolar modo del PDL.

Nel contempo, si dice che la coalizione avversa, all\’opposizione nel Governo nazionale, avrebbe di converso ottenuto una schiacciante vittoria.

A mio avviso, soprattutto in politica, quando si tratta di interpretare una espressione di voto e quindi di consenso politico elettorale, la verità non sta mai da una parte sola.

Una volta, a dispetto dei numeri e della matematica, si diceva che avevano vinto tutti.

Cerco di spiegare le ragioni del mio disaccordo a questa lettura superficiale, sia pure con qualche distinguo.

In via preliminare, vorrei ricordare che anche nel recente passato (1996/2006), il Centro sinistra ha sempre vinto quando si è presentato unito alle politiche nazionali. Natuarlemente dico che ha sempre vinto, quello poi di governare è un altro discorso e sappiamo tutti come è andata a finire l\’esperienza di Prodi 1 e 2.

In buona sostanza, soprattutto a Milano, Napoli e Bologna, abbiamo notato che, se a sinistra la coalizione si è presentata coesa – arrivando ad imbarcare finanche i c.d. “Grillini” (Movimento 5 stelle), dall\’altra parte, per effetto della recente emorragia dell\’On.le Fini, si è avuta una grande spaccatura del PDL e di conseguenza un calo significativo di consensi.

Qualcuno giustamente osserva che la nuova formazione politica dell\’On.le Fini (Futuro e Libertà), non è arrivata al 2%.

Se ciò è vero, è altrettanto vero che la forza elettorale dell\’ex partito fascista si attestava in passato – sotto i simboli di Alleanza Nazionale – intorno al 10%.

Ne consegue che, ci sono sufficienti ragioni per ritenere che circa un 8% di elettorato di destra si è astenuto e che, molto probabilmente, potrà tornare utile al ballottaggio di fine mese con una buona e concreta campagna elettorale.

In definitiva, il PDL, malgrado le ultime e infinite vicissitudini giudiziarie del cavaliere non ha perso, ma ha sostanzialmente conservato il consenso abituale.

Per il Centro sinistra, tuttavia, questa è una occasione per dimostrare una capacità di Governo che inverta il giudizio dell\’armata Brancaleone che ha caratterizzato l\’era Prodi.

Se riesce in questa impresa, vorrà dire che anche in Italia avremo una vera democarzia dell\’alternanza tipica del maggioritario e dei sistemi bipolari.

Così è, si vi pare…

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