
La Polizia non ci sta. Protestano contro la sola idea di riportare un numero identificativo sul casco indispensabile per una rapida identificazione nel corso di una manifestazione di piazza.
Gli stessi, sembrano aver preannunciato un\’assenza collettiva per malattia per il giorno 24 p.v., data programmata per una ennesima protesta nella capitale da parte di tanti giovani che, pacificamente, intendono protestare in conseguenza ai recenti provvedimenti del Governo Monti.
E\’ una posizione chiaramente affatto condivisibile, posto che in tutti i Paesi civili, non solo europei, esiste già la possibilità della rapida identificazione di ogni agente di polizia che si reca in piazza per Ordine pubblico.
Mi auguro che per senso di responsabilità, gli appartenenti alle nostre Forze dell\’ordine accettino democraticamente un provvedimento in tal senso.
Allo stesso tempo, auspico altresì, il rispetto di una norma di polizia (T.U. di pubblica sicurezza e legge Reali del 1975) che vieta la pertecipazione a pubbliche manifestazioni a volto coperto.
La ratio deve essere quella che ognuno deve assumersi lla responsabilità delle proprie azioni od omissioni, valendo per i polizioti (che sono pagati per svolgere un ruolo delicatissimo) e per tutti i partecipanti alle manifestazioni medesime.
La liberà è una bella cosa, tuteliamola, se non altro perchè in tanti prima di noi, sono morti per essa, facendoci vivere da uomini liberi.