Il 20 aprile 2012 ho notificato, come
da ricevuta di ricezione in mie mani, la volontà di chiudere il mio conto
corrente presso la Banca Popolare di Novara (oggi Cassa di Risparmio di Lucca,
Pisa e Livorno), allegando alla notifica stessa gli assegni ancora non
utilizzati, la carta di credito e il bancomat.
Dopo ben sei mesi, la mia richiesta
non è stata evasa e il conto corrente rsta aperto con le relative spese che mi
vengono regolarmente addebitate. Tutto ciò malgrado le mie numerose telefonate
e lettere di sollecito.
Come è possibile che una banca abbia
un tale comportamento?
Alessandro
Morelli (Grosseto)
RISPONDE BANCO POPOLARE
Il signor
Alessandro Morelli è cliente del Banco Popolare da circa 20 anni presso la
filiale di Grosseto. Nello scorso aprile, essendo titolare anche di un altro
conto corrente nella nostra filiale di Castiglione della Pescaia, il signor
Morelli ha richiesto l’estinzione del conto in essere presso sull’agenzia di Grosseto.
I tempi di
estinzione del conto si sono purtroppo protratti oltre lo standard sia per
problematiche di natura informatica (riferite al trasferimento di operazioni di
finanziamento incardinate sul conto medesimo), sia perché il signor Morelli ha
disposto tramite home banking a
giugno e luglio sul conto in chiusura alcune movimentazioni in addebito (più
precisamente alcune ricariche telefoniche) interrompendo, di fatto, l’iter
informatico di estinzione del conto che, per un disguido operativo, non è stato
tempestivamente riavviato dalla filiale. Lo scorso 25 ottobre, il conto
originario è stato definitivamente chiuso con accredito del residuo saldo
creditore sul conto attivo presso la filiale di Castiglione della Pescaia. Ci
scusiamo per l’inconveniente occorso e ringraziamo il signor Morelli per aver
confermato la fiducia nella nostra banca proseguendo la relazione con un’altra
filiale del nostro gruppo.
DA “PLUS24” DEL SOLE 24 ORE DEL 1°
DICEMBRE 2012