Quando
verso la metà degli anni ’90, Lee Kun Hee, all’età di circa 70 anni, assunse la responsabilità della guida della Samsung, multinazionale
sud coreana, ebbe a dire: “Cambieremo
tutto, tranne moglie e figli”. Con questa filosofia, nel giro di qualche
anno, ha raggiunto risultati economici di assoluto rilievo incrementando significativamente
il fatturato del colosso informatico.
Ecco, nella politica
nostrana c’è bisogno di rinnovare e cambiare l’esistente, senza tentennamenti,
eccezioni, deroghe o rinvii.
In verità, in vista della
ormai imminente campagna elettorale per le politiche di primavera, la scelta di
campo si presenta difficile considerata la presenza di diversi attori, ahimè tutti
vecchi e purtroppo anche protagonisti della nostra vita, volente o nolente.
Sapendo che qui da noi la
mentalità è diversa e certamente non possiamo paragonarci alla cultura asiatica,
basterebbe impegnarsi a fare poche cose che, a mio avviso, nel credo comune
possono assurgere a fattori determinanti per avvicinare il cittadino alla
politica.
Elenco solo alcune di
queste priorità:
1. La prima, potrebbe essere quella di eliminare o quantomeno ridurre
drasticamente i tanti privilegi che in modo scandaloso. Ancora oggi godono i nostri onorevoli;
2. La seconda, il dimezzamento dei parlamentari in ambedue le aule di Camera e Senato;
3. La terza, l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, in analogia
del risultato referendario votato dalla maggioranza degli italiani e poi “aggirato”
con il c.d. Rimborso elettorale;
4. La quarta, abolizione dell’attuale “Porcellum”, approvando una riforma
elettorale che possa restituire ai cittadini il diritto di scelta del candidato
da mandare in Parlamento.
Ecco, mi piacerebbe leggere in qualche “programma elettorale”questo
tipo di impegno che, in qualche misura, potrebbero indurmi a ritenere che
disertare le urne sia una cosa sbagliata, a prescindere!.