A
maggio del 2013 sono stata vittima di una truffa informatica sul mio conto
aperto a Poste Italiane.
L’azione
illecita a mio danno è stata individuata in tempo reale dal personale della
Polizia Postale che mi telefonò nel preciso istante in cui realizzavano l’operazione
fraudolenta, pere accertare chi fosse stato a dare l’ordine, realizzando
ricariche su carta PostePay con addebito di 500 euro e 200 euro.
Il
funzionario di Polizia e il suo responsabile mi hanno informato che la carta
era stata bloccata e mi hanno dato istruzioni su come dovevo procedere per
denunciare il fatto: fare il disconoscimento delle somme addebitate e ottenere
il rimborso.
La
denuncia è stata presentata all’ufficio postale il giorno 24 maggio, corredata
della documentazione richiesta come da procedura. Inoltre ho effettuato vari
reclami attraverso i canali preposti.
Nessuna
risposta mi è stata data da parte di Poste Italiane. Dopo diversi mesi mi sono
rivolta a un mediatore che è riuscito ad ottenere una comunicazione nella quale
mi informavano di aver avviato la procedura di rimborso, ma al momento,
purtroppo, sul conto non mi sono ancora state accreditate le somme illegalmente
sottratte, nonostante siano passati più di otto mesi dall’accaduto.
Concludo
esprimendo la mia indignazione per la mancanza di garanzia a tutela da parte di
Poste Italiane ai suoi clienti, per un fatto così grave e che ormai sembra
faccia parte della quotidianità operativa, vista la vulnerabilità del sistema
di sicurezza web.
Lucrecia
Antonia Mota (Pisa)
RISPONDE POSTE ITALIANE
Informiamo la signora Mota che Poste Italiane, dopo aver
effettuato le verifiche, ha provveduto ad attivare l’iter per il rimborso della
somma.
Restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore
necessità.
DA “PLUS24”
DEL SOLE 24 ORE DEL 5 LUGLIO 2014