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LA POLITICA IN VETRINA: Condanna politica & Assoluzione giudiziaria

  La Corte europea dei Diritti dell\’uomo ha “ammesso” il ricorso di Berlusconi post condanna per frode fiscale (4 anni) del 2 agosto 2013 da cui è derivato tutto il resto: servizi sociali, decadenza dalla carica di senatore, incandidabilità per cinque anni, interdizione penale dai pubblici uffici per due anni, estromissione da ogni carica rappresentativa e onorifica oltre al divieto di candidarsi in ogni tipo di elezione.

Come ho avuto modo di dire in tante e precedenti occasioni, anche adesso vogio mutuare una frase bellissima pronunciata Maximilien ROBESPIERRE: “La libertà e l\’innocenza non hanno nulla da temere dalla pubblica indagine, a condizione che regni la legge e non l\’uomo”.

Ecco, qui sta il punto o, come direbbe la buon\’anima, qui casca l\’asino: nel nostro caso, nella vicenda Mediaset con Berluscono imputato, ha regnato l\’uomo e poco o addirittura mai la legge.

Andiamo con ordine:
1. l\’imputazione di frode fiscale ha riguardato il contribuente numero uno del fisco italiano;
2. in un processo identico, svoltosi presso il Tribunale di Roma, lo stesso imputato veniva assolto in quanto, considerato vittima e non complice del disegno criminoso;
3. in Svizzera, un altro imprenditore, pure operante nel settore dei diritti televisivi, in contatto con gli stessi “collaboratori” – Frank Agrama in primis ed altri – utilizzando gli stessi meccanismi truffaldini veniva assolto perchè considerato vittima del raggiro in danno dell\’erario transalpino;
4. contrariamente al dettato Costituzionale dell\’art.25 “Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge”, nel processo Mediaset di cui discutiamo, è stato “costruito” un Collegio apposito (deciso a tavolino) – c.d. Collegio feriale – con a capo quel Giudice Esposito che tanto ha fatto parlare;
5. in periodo ancora più recente, esattamente il 9 luglio u.s., la Corte di appello del Tribunale di Milano ha assolto, per episodi identici, in pratica un processo gemello, Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi e altri sette manager. L’impostazione dell\’accusa si fondava sullo stesso presupposto del processo finito invece con la condanna di Silvio. Ma per Confalonieri e Berlusconi jr la Corte ha dato ragione alle difese.
Se questo è l\’aspetto giudiziario, sul quale a mio avviso molti dubbi ancora permangono, sul piano politico la musica è decisamente diversa.
Berlusconi ha fallito. Ha deluso una generazione, non ha mantenuto niente delle promesse fatte e degli impegni assunti con la sottoscrizione del contratto con gli italiani dalla sua discesa in campo.
Ecco, diamo a Cesare quel che è di Cesare! (1)
La Giustizia è una cosa seria!

(1) “Rendete dunque ciò che è di Cesare a Cesare, e ciò che è di Dio a Dio “; secondo il Van gelo (Luca, 20, 25), così replicò Gesù agli “uomini subdoli”, emissari dei sacerdoti, i quali gli domandavano se fosse lecito pagare il tributo a Cesare, da parte di un buon ebreo, sperando in una sua risposta negativa che permettesse loro di denunciarlo ai Romani. Cristo, però, non solo non cadde nel tranello, ma con le sue parole insegnò che si deve obbedire alle leggi degli uomini, senza trascurare i doveri verso Dio. Nel linguaggio comune, l\’approssimativa citazione è un invito alla giustizia, un richiamo ad attribuire i meriti a chi li ha e non a coloro che se li appropriano.

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