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Inchiesta “Leonessa”: Inno al malaffare!

Inchiesta “Leonessa”: Inno al malaffare!

 

Associazione mafiosa e’ l’accusa principale contestata ai 69 arrestati nell’ambito della inchiesta “leonessa” ad opera dell’Autorita’ giudiziaria di Brescia. Questa inchiesta, ancora una volta ha dimostrato che la corruzione ed i reati contro la pubblica amministrazione ruotano tutti sulla “frode fiscale e falsa fatturazione”.

Con la conclusione degli interrogatori di garanzia dell’altro giorno, nuovi tasselli si sono aggiunti alle ipotesi accusatorie anche grazie ad alcune ammissioni degli arrestati, soprattutto ad episodi corruttivi da parte di appartenenti alla Guardia di finanza
Dal filone investigativo che ha smantellato una presunta cosca della Stidda di ispirazione gelese ma naturalizzata bresciana – il presunto boss, il 33enne catanese Rosario Marchese trapiantato a Lonato, ha rigettato l’accusa di mafioso ammettendo solo i reati finanziari come le frodi fiscali e le false fatturazioni.

Il core business del malaffare ha girato per anni sulle montagne di crediti d’imposta fittizi, generati da societa’ cartiere, nate con l’unico scopo di emettere false fatturazioni consentendo a terzi compensazioni di imposta esistenti solo sulla carta, ma provocando danni erariali enormi.

Gli episodi mi ricordano una indagine analoga su Milano che mi indusse a scrivere un articolo con questo titolo – OGGETTO SOCIALE: False fatturazioni https://www.giovannifalcone.it/20752-2/

Secondo le prime risultanze investigative, tutte da confermare al processo, un ruolo decisivo nell’organizzare il complesso meccanismo di frode fiscale sarebbe stato svolto da un commercialista bresciano Mauro Rigamonti, che risponde di più reati, dalla corruzione alle frodi. Detenuto a Verona, ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere. Avrebbe invece collaborato ammettendo le proprie responsabilità l’ex vicecomandante della Finanza di Pisogne, Antonio Pavone, in cella a Mantova per presunti controlli ammorbiditi, così come prima di lui aveva fatto il collega in servizio a Brescia maresciallo Francesco Liguoro, a Canton Mombello. I finanzieri sono stati arrestati con il direttore dell’Agenzia delle Entrate Generoso Biondi e il funzionario del Fisco Alessandro Di Domenico con accuse a vario titolo come  per corruzione, abuso d’ufficio, induzione indebita e traffico di influenze illecite.

Conclusioni

Al netto delle accuse oggi formulate da provare in dibattimento dopo il rinvio a giudizio che immagino a breve, quello che emerge, al pari di tante vicende occorse sul territorio nazionale con periodicita’ molto ravvicinata, e’ la presenza delle “cartiere” ovvero, quelle societa’ esistenti solo formalmente – senza alcuna logistica imprenditoriale in termini di mezzi, personale, magazzini o scritture contabili etc. – titolari della sola Partita Iva, nate con l’unico obiettivo di emettere fatture false a favore di terzi.

Possiamo definire questo escamotage il vero tallone d’Achille della nostra economia, quella sana, quella che opera in una corretta  dinamica imprenditoriale che paga le tasse e manda avanti il nostro sistema Paese.

Alert antiriciclaggio

Senza inventarci niente, a quello ci pensano le Direttive, le leggi di ratifica ed  i Regolamenti che escono come funghi, io mi limito a fornire, senza fare miracoli,  qualche suggerimento pratico per individuare in tempo utile questi fenomeni e  scongiurare sul nascere ogni rischio potenziale di un possibile coinvolgimento anche inconsapevole in fenomeni di malaffare … https://www.giovannifalcone.it/?s=adeguata+verifica

https://www.giovannifalcone.it/?s=alert+sos

https://www.giovannifalcone.it/?s=titolare+effettivo

Mi fermo qua per non apparire esagerato!

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