Autostrade, Giuseppi & Giggino: Una decisione difficile!
Il Movimento 5 Stelle vuole la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia (Aspi), pensando in tal modo di vendicare la morte di 43 vittime del ponte crollato nell’agosto del 2018. In proposito, l’autorità giudiziaria sta svolgendo le indagini per accertare le responsabilità in termini amministrativi, civili e penali sulla intera vicenda.
Una vendetta di bandiera, alla quale il nostro Giuseppi si presta senza particolari difficoltà, per garantire la sopravvivenza di un partito che in due anni ha capitolato su tutto: Tap, Tav, Ilva e altro ancora che non sto ad indicare.
A circa due anni dal crollo, non è stata presa alcuna decisione perché il nostro avvocato del popolo, al secolo Giuseppe Conte, meglio conosciuto come Giuseppi, ha deciso di non decidere e di rinviare sine die.
Stasera, alle 22,00, è programmato un Consiglio dei Ministri in cui si dovrebbe decidere se proseguire il rapporto con la gestione da parte di Atlantia Spa, oppure procedere alla revoca della concessione con la contestuale nomina di un Commissario apposito deputato alla gestione dell’emergenza, prima di procedere ad una nazionalizzazione oppure l’affidamento ad un nuovo gestore.
Le idee sono poche ma in compenso la confusione è tanta!
Intanto sentiamo a Giuseppi che ha sempre detto che agirà “nell’esclusivo interesse degli italiani”.
Millantare una frase del genere ha senso se lo Stato corre il rischio di dover indennizzare il concessionario con una carrellata di miliardi di euro (23 secondo alcune fonti autorevoli), oltre ad effetti negativi a cascata sul piano occupazionale, degli investimenti, del funzionamento complessivo della intera rete e del valore dei tanti risparmiatori/azionisti che si ritroveranno un’azienda fallita?
Si rischierebbe una perdita secca di oltre 40 miliardi che l’avvocato del popolo dovrebbe adoperarsi per scongiurare.
Quando si decide una revoca “unilaterale” di un contratto, senza avere la certezza di alcuna inadempienza, si rischia di affrontare un contenzioso infinito con un risultato incerto il cui costo sarà ripagato dalla intera collettività.
In questi minuti è giunta una proposta sui tavoli del Consiglio dei Ministri ad opera di Autostrade per l’Italia che sostituisce il precedente che prevedeva una significativa riduzione nel capitale da parte del Gruppo Benetton, un aumento di capitale con l’ingresso di soci pubblici (come Cassa, Depositi e Prestiti) e una riduzione delle tariffe.
Stato di diritto
Per quanto l’Avvocatura dello Stato abbia manifestato forti riserve sulla eventuale revoca della concessione di cui auspico una presa d’atto da parte dell’intero Governo, il danno maggiore che si avrebbe da questo contenzioso infinito è riconducibile all’assoluta incertezza del diritto.
Indipendentemente dal danno già provocato fino ad oggi con le continue dichiarazioni, spesso discordanti e minacciose anche a mercati aperti, provocando enormi danni nelle quotazioni del titolo in borsa di Atlantia Spa, l’eventuale revoca allontanerà ulteriormente le imprese estere dall’investire in Italia.
Quale imprenditore potrà decidere di investire in Italia quando vede che la politica si sostituisce alla magistratura, assumendo delle decisioni unilaterali senza attendere una sentenza che certifichi una responsabilità ovvero una inadempienza contrattuale?
Intanto dipendiamo tutti, l’Italia intera, da questi scappati di casa che decideranno la nostra sorte.
Giuseppi & Giggino, siamo tutti nelle vostre mani!