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Covid19: Follie di Governo!

Covid19: Follie di Governo!

 

 

Abbiamo un Governo, una classe dirigente incerta e paurosa del proprio futuro, desiderosa di piacere, acquisendo consensi al solo scopo di sopravvivere.

Un Governo che si rifiuta di decidere e quando lo fa, arriva con ritardo, a tempo scaduto, contribuendo a far crescere quel senso di incertezza permanente che non fa bene a nessuno.

Solo per fare un esempio mi riferisco alla vicende del Ponte Morandi dopo il disastro di Genova, all’Ilva di Taranto, al Meccanismo Europeo di Stabilità (c.d. Mes) e oggi, non oso pensare a quello che saranno capaci di elaborare in termini di riforme strutturali per accedere agli aiuti europei del Recovery fund.

Quello che dico lo desumo dal modo di legiferare, dal modo con cui si confronta sui problemi con le categorie sociali, cercando alleanze in ogni dove della società civile, nominando task force per elaborare progetti, salvo poi disattenderli nelle parti essenziali.

Il Governo di Giuseppi & Giggino – G. & G. – passerà alla storia come quello che più di tutti, sia pure nella disperazione generale più diffusa, per lo più determinata da una emergenza sanitaria senza precedenti su scala mondiale – ha fatto sognare gli italiani.  

Tema del giorno: occupazione! 

Sul Sole 24 Ore di oggi, fra le altre notizie leggo di un progetto allo studio del Governo riguardante “L’esonero pieno, al 100%, per sei mesi da riconoscere a tutte quelle aziende che assumono (o trasformano) a tempi indeterminato un rapporto di lavoro. La misura, secondo questo progetto, scatterebbe per ciascun lavoratore, a prescindere dall’età”. 

L’autorevole Rivista del Sole, senza colpo ferire non pone alcuna osservazione critica, come ahimè gli capita spesso di fare negli ultimi anni, in ordine alle enormi contraddizioni emerse dal tema proposto.

Qual è la contraddizione più evidente cui mi riferisco?

Parlo del Piano Colao, Comitato di esperti in materia economica e sociale, una task force all’uopo nominata dal governo per le iniziative di rilancio “Italia 2020 – 2022”, depositata nel giugno scorso.

In tale studio, a proposito di Imprese e lavoro, motore dell’economia, al primo posto dei 102 spunti di riflessione posti al Governo dallo stesso Piano, fra le procedure di urgenza, si chiese: “Il Comitato propone la rimozione del contagio da Covid-19 dalle responsabilità penali del datore di lavoro”.

Ovviamente la richiesta è stata disattesa e il Governo di “G. & G.” viaggia su altre strade, su altri pianeti che si fa fatica a comprendere!

Di cosa sto parlando?

Con lo scoppio della pandemia, L’Inail classificò il contagio da Covid-19 come “Infortunio sul lavoro”, costringendo i datori di lavoro a doversi difendere in tribunale per eventuali malattie della specie contratte fra i dipendenti.

Si è cominciato a parlare di “Infortunio sul lavoro” e non di malattia da morbillo.

Qualche solone in servizio permanente effettivo ha tuonato: Il datore di lavoro non avrà nulla da temere se avrà osservato tutti i protocolli di sicurezza (controllo della temperatura del dipendente all’inizio del turno di lavoro, distanziamento sociale, mascherina, guanti, sanificazione dei locali e la benedizione di padre Pio.

Pensiamo che solo nel maggio scorso la stessa Inail ha ricevuto 47 mila denunce per incidenti da Covid19.

A questi soloni che parlano di osservanza del protocollo sicurezza, sommessamente dico che, una volta partita la denuncia, il datore di lavoro, per difendersi dall’accusa di lesioni od omicidio colposo deve andare in Tribunale accompagnato da un avvocato. Con i tempi della nostra Giustizia e il momento storico che la nostra economia sta attraversando, è un lusso che ci possiamo permettere?

Gli stessi soloni di cui sopra sono invitati ad esprimersi!

 

 

 

 

 

 

 

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