Italia VIVA: Analisi del voto 2020!
«Veramente noi siamo entusiasti. Certo, sono risultati a macchia di leopardo: in Campania siamo al 7,5%, il nostro candidato Marras ottiene il 25% in Sardegna alle suppletive per il Senato; sfioriamo la doppia cifra in Valle d’Aosta, entriamo in consiglio e giunta in Campania e Toscana. Siamo andati bene alle amministrative. Ciro Buonajuto, il nostro sindaco di Ercolano, è stato rieletto con oltre l’80%. Mi trovi un altro partito neonato che fa un debutto del genere e ne riparliamo. Con un simbolo ancora sconosciuto, siamo già decisivi, bene così».
Pur condividendo l’entusiasmo manifestato dalla giovane MEB, posto che l’ottimismo è contagioso, mi preme ricordare un episodio che ho vissuto nel recente periodo, poco prima della conclusione della recente campagna elettorale.
Per caso, mi sono trovato a scambiare qualche commento con un alto dirigente del neonato partito di Italia VIVA, al quale ho fatto notare:
- Nell’anno 2019, nel silenzio di tutti, il duo “”Giggino-Matteo” del Conte1, hanno definanziato il più grande progetto dell’ultimo mezzo secolo, riguardante il “Rammendo delle periferie e Piano casa”, nato nel 2015 con il Governo di Matteo Renzi. Il progetto, nato da una brillante idea del neo senatore Renzo Piano, della durata di non meno di 50 anni con 2,5 miliardi di stanziamento all’anno, prevedeva mirati interventi presso le periferie delle nostre grandi città perché, si è detto, rappresentano delle gravi patologie, dove si annida il massimo degrado e disagio sociale: ben detto. Nei pochi anni di gestione – 2015/2018 – il neo senatore genovese ha costituito un gruppo di lavoro di un centinaio di ingegneri ed architetti per elaborare uno studio progettuale dell’edilizia abitativa, al fine di resistere meglio ad eventi sismici. Insomma, lo scopo del Piano casa era quello di mettere in sicurezza sismica il patrimonio edilizio nazionale e programmare con maggiore attenzione le future costruzioni.
Di fronte a questo scempio, nessuno parla, tutti muti!
- Colao, il capo della Commissione di esperti all’uopo delegato dal Governo per cercare soluzioni per far ripartire il sistema Paese in conseguenza della grave pandemia sanitaria.
Nelle 102 soluzioni proposte, prima di ogni altra cosa, a proposito della impresa e lavoro, quale motore dell’economia, con procedura di urgenza, ha proposto: “Il Comitato propone la rimozione del contagio Covid-19 dalle responsabilità penali del datore di lavoro”.
Questa richiesta nasce dal fatto che l’eventuale contagio da Covid non è intesa come un qualunque morbillo ma, secondo i soloni dell’Inail, quelli che stanno a Roma, quelli che pensano e studiano, viene considerato “Infortunio sul lavoro”.
Pensate che nel solo mese di maggio scorso, la stessa Inail ha ricevuto 47 mila denunce per contagio da Covid-19.
Allo stato attuale, si dice, che il 50% delle imprese non ha riaperto per difficoltà varie una delle quali, ho ragione di credere, è anche legata al problema de qua.
Qualche solone ha anche detto che l’imprenditore che rispetta il protocollo di sicurezza – sanificazione dei locali, controllo della temperatura del dipendente, distanziamento sociale, mascherina, guanti e benedizione di padre Pio – non ha nulla da temere. Vorrei sommessamente ricordare a questi soloni, nel mentre anche i Presidi delle scuole cominciano a lamentare lo stesso problema, che l’aver rispettato le norme lo devo andare a spiegare al giudice penale in conseguenza della denuncia da parte del lavoratore.
E’ un lusso che ci portiamo permettere?
Anche qui, nessuno parla, tutti muti!
- Manleva sul merito creditizio. La liquidità alle imprese non arriva per effetto di uno stallo da parte della banche che non intendono correre rischi in eventuali episodi di malaffare (fallimenti) da parte della clientela.
Anche qui, silenzio assordante!
Risposta del Dirigente di Italia VIVA
Caro Giovanni, guarda che il nostro partito è assolutamente d’accordo su questi temi.
Bene gli dico. Allora parlate, andate in televisione e denunciate lo stato dell’arte. La gente comune, quelle stesse persone che ogni tanto votano, devono essere messe nelle condizioni di scegliere fra chi fa politica, pensando agli interessi del Paese e chi distribuisce chiacchiere a tempo perso.
Hai ragione Falcone, cominceremo a parlarne!