Vicenda Gregoretti – Processo a Salvini
Nel mentre l’intero centro destra con Taiani e Meloni, rispettivamente di Forza Italia e Fratelli d’Italia, fanno quadrato attorno al leader della Lega Matteo Salvini, oggi è cominciato il processo presso il Tribunale di Catania, che vede il capitano accusato di “sequestro di persona” per i migranti bloccati a bordo della nave della MMI “Gregoretti”per una decina di giorni nella estate scorsa.
L’accusa sembra surreale posto che il Governo, nella sua interezza ed autonomia decise la linea dura per costringere l’Unione Europea ad assumersi le proprie responsabilità nella cultura dell’accoglienza della immigrazione clandestina, fatte le debite eccezioni tra chi fugge da territori in guerra dai profughi economici.
Nel primo caso, secondo le regole in vigore, la stessa Costituzione e le Convenzioni internazionali cui il nostro paese ha aderito, i profughi di guerra vanno accolti ed hanno diritto di asilo.
Il processo di oggi, di cui alla udienza preliminare, si è celebrato per le preliminari formalità di rito rinviando a novembre prossimo il dibattimento dei fatti di causa. In questa fase, si prevede che il pubblico ministero convochi molti esponenti del passato Governo “giallo-verde”, come persone informate sui fatti, a cominciare dal premier Giuseppi, per finire a Giggino, alla ex Ministra della Difesa e all’attuale ministra degli Interni La Morgese.
Si è saputo in questi giorni che alcuni dei profughi che hanno vissuto la disavventura a bordo della nave Gregoretti della marina Militare Italiana, si siano costituiti parte civile, fiduciosi di poter ottenere un risarcimento danni.
Sequestro di persona
Posta la regola che la libertà personale è inviolabile – ex art.13 della Costituzione – chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei a otto anni – ex art.605 cp.
In ogni caso serve, per la limitazione della libertà personale, serve l’atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
Azione di Governo
La condotta del leader della Lega, già Ministro degli interni del passato Governo all’epoca dei fatti di cui oggi discutiamo, penso che abbia avuto l’approvazione dell’intera compagine di Governo, trattandosi di una decisione collegiale.
Si è trattato a mio avviso, di una decisione politica, che non può essere giudicata in modo isolata e fuori dal contesto.
Non ho idea e non riesco ad immaginare il finale di questa storia, convinto come sono che le leggi vadano rispettate da tutti, anche da un ministro in carica o addirittura dall’intero Governo.
Il politico od anche il semplice Parlamentare, a differenza dell’uomo della strada, ha la capacità di proporre una modifica ad una determinata legge o ad un Trattato internazionale che, in ogni caso, fino a quando sono in vigore devono essere rispettati da tutti e senza eccezione.
Nel caso de qua, così non è stato ed è per questo motivo che è iniziato questo processo: staremo a vedere!