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Visco, ‘con il concordato rischiamo la rivolta fiscale’

Visco, ‘con il concordato rischiamo la rivolta fiscale’

Fonte: Quotidiano.Net

“Siamo in un mondo kafkiano di privilegio e favoritismo corporativo che non suscita lo scandalo che in un contesto di normale decenza dovrebbe essere condiviso. Anche le voci dell’opposizione finora latitano”. Lo sostiene l’ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco parlando del concordato preventivo biennale. “Se e quando i lavoratori dipendenti si renderanno conto di quanto sta accadendo andremo incontro ad una rivolta fiscale. Prima o poi accadrà. Il provvedimento riguarda contribuenti evasori, quelli che secondo i dati ufficiali dichiarano in media solo il 30% di quanto in realtà guadagnano. A gran parte di questi contribuenti è inoltre riservato lo speciale regime forfettario che, fino ad 85.000 euro di fatturato consente di pagare solo il 15% in sostituzione di Iva, Irpef, Irap, sovraimposte regionale e comunali. Per questi contribuenti, quindi, l’evasione di fatto è già stata resa legalmente legittima. Si tenga presente che il limite massimo di 85.000 euro corrisponde in realtà, tenendo presente l’evasione media (70%), a poco meno di 300.000 euro. A questi contribuenti e anche agli altri eventualmente esclusi dal forfait, viene ora riservata la possibilità di dichiarare non i guadagni veri, bensì quelli indicati dal ministero secondo criteri a loro volta ben lontani dalla realtà. Come se tutto ciò non bastasse – conclude Visco – in Parlamento ci si è affannati a proporre ulteriori sgravi di aliquota per chi deciderà di aderire al concordato”.

1 commento

  1. Evasione fiscale: Basta ideologia
    Premetto di non aver votato il Governo i carica perchè lontano dal mio credo politico. Ciò detto, per tentare un minimo di obiettività storica, vorrei riferire che dal 1982 al 2000, per la lotta all’evasione e frode fiscale abbiamo tenuto in vita la c.d. Legge 516/82, meglio conosciuta come la Legge “Manette agli evasori” – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 luglio 1982, n. 429, recante norme per la repressione dell’evasione in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto e per agevolare la definizione delle pendenze in materia tributaria.

    Detto questo, vorrei ricordare che quella che era conosciuta con l’appellativo “Manette agli evasori”, nella realtà, qualunque fosse stato l’imponibile sottratto alla tassazione, era prevista una mera contravvenzione punita con “arresto e ammenda”, al pari di un ladro di polli.
    Una vergogna vergognosa!

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