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Arresti appalti Asl Bari, funzionario ammette tangenti

Arresti appalti Asl Bari, funzionario ammette tangenti

Fonte: Ansa

Arresti appalti Asl Bari, funzionario ammette tangenti© Provided by ANSA

(ANSA) – BARI, 26 NOV – Ha ammesso le accuse di corruzione e turbata libertà degli incanti Nicola Sansolini, il dirigente della Asl di Bari in carcere dallo scorso 12 novembre con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, al falso e alla turbata libertà degli incanti. Assistito dall’avvocato Antonio La Scala, Sansolini si è sottoposto a un lungo interrogatorio, durato circa tre ore, davanti al procuratore di Bari Roberto Rossi e alla sostituta procuratrice Savina Toscani. Con Sansolini sono in carcere altri due funzionari, Nicola Iacobellis e Concetta Sciannimanico (tutti e tre sospesi dalla Asl dopo l’arresto), e gli imprenditori Giovanni Crisanti e Nicola Minafra.

I cinque, insieme all’imprenditore Ignazio Gadaleta (che ha lasciato il carcere dopo il suo interrogatorio di garanzia), avrebbero costituito e fatto parte dell’associazione a delinquere con la quale, dietro il pagamento di tangenti, sarebbero stati inquinati diversi appalti dell’azienda sanitaria barese. Agli indagati – in totale 17, in 10 sono stati arrestati tra carcere e domiciliari – sono anche stati sequestrati contanti per 250mila euro e diverse borse di lusso. La guardia di finanza, pochi giorni fa, ha sequestrato altri soldi nella disponibilità di Sansolini. Al termine dell’interrogatorio, il legale di Sansolini ha chiesto la sostituzione del carcere con gli arresti domiciliari. La decisione del gip potrebbe arrivare già domani. (ANSA).

1 commento

  1. Quando pensiamo alla “corruzione”, siamo tutti indotti a pensare al funzionario, al dipendente della Pubblica amministrazione – come nel caso di specie dell’Asl di Bari – che accetta o gradisce un pèagamento per fare o non fare il proprio dovere.
    Nella realtà, così facendo, pensiamo al 50% del problema, trascurando completameente la figura del “corruttore”, vale a dire dell’imprenditore che, scevro ad ogni forma di concorrenza nel quadro di una sana dinamica imprenditoriale, è convinto che pagare tangenti ssia l’unico modo per vincere appalti.

    Morale: per tentare un’azione di contrasto di una qualche efficacia, bisogna migliorare la qualità delle nostre imprese, sotto il profilo tecnico (qualità dei mezzi ed attrezzature) e reputazionale degli amministratori (precedenti specifici in capo agli amministratori, direttori tecnici etc.).

    Esperienza: Ho lavorato sul controllo di grandi appalti pubblici in terra di Calabria nel periodo 1988/1993, quando facevo parte della Guardia di finanza.

    Proposta: Bisogna rendere più rigorosi i requisiti per la iscrizione all’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili).

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