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Bancarotta, arrestato Bertei

Bancarotta, arrestato Bertei

Fonte: Il Tirreno

PIAZZA AL SERCHIO.  Non pagava nessuno. E i soldi entrati in cassa e dovuti all’erario finivano altrove. Di sicuro non dove era previsto dalla legge. Dopo la sentenza di liquidazione giudiziale nel 2022, su quelle dimenticanze ha iniziato a lavorarci la Guardia di finanza di Castelnuovo. Il risultato degli accertamenti si è tradotto in un arresto per bancarotta fraudolenta, documentale e distrattiva a carico dell’imprenditore Guido Bertei, 62 anni, di Piazza al Serchio.

È un nome che ricorre da anni nei fascicoli di finanza, Procura e Tribunale (ieri mattina aveva due processi in corso, ndr) quello del titolare di una ditta di ristrutturazioni edilizie con un passato segnato da numerosi inciampi in reati fallimentari, dal settore calzaturiero a quello alimentare. Il gip Alessandro Trinci (pm Antonio Mariotti) ha disposto i domiciliari per Bertei che è stato sottoposto a interrogatorio di garanzia.

Sono stati i finanzieri del comando provinciale a eseguire la misura sulla base dell’ordinanza firmata dal gip dopo l’informativa arrivata in Procura da parte dei militari della Tenenza di Castelnuovo di Garfagnana guidati dal luogotenente Gianluca Pierri.

Secondo gli elementi raccolti dai finanzieri, Bertei si sarebbe reso responsabile «plurime condotte dolose, consistite sia nel sistematico e reiterato inadempimento agli obblighi fiscali, pari a circa 182mila euro, che nello svuotamento della società attraverso operazioni finalizzate alla sottrazione di risorse finanziarie e beni societari a favore di altra società appositamente costituita» spiegano dal comando provinciale.

Il sistema prevedeva che nell’azienda di Bertei si aggiudicasse lavori sul mercato offrendo prezzi ribassati. Una possibilità, secondo la Procura, dovuta al mancato pagamento di imposte e contributi al personale di cui si avvaleva (almeno una dozzina di persone con contratti di collaborazione, ndr) nelle opere localizzate soprattutto tra Aulla e la provincia di La Spezia. A lungo andare l’azienda si è ritrovata zavorrata di debiti. L’imprenditore a quel punto avrebbe creato una nuova società nel settembre scorso con una denominazione quasi identica, stessa sede e compagine sociale. E trasferendo anche i beni aziendali nella nuova ditta a danno dei creditori, i primi dei quali sono i dipendenti sprovvisti di versamenti previdenziali.

1 commento

  1. Quando un imprenditore pone in essere una condotta anomala e piena di interrogativi sui quali non si mostra disponibile a chiarire, il soggetto obbligato, in primis la banca o il professionista, devono avviare la “collaborazione attiva”.
    Più volte, in occasioni analoghe, ho parlato del tipo e natura di alert che bisogna intercettare, a cominciare dall’omesso versamento dei contributi verso i dipendenti presso l’Inps (Durc), ovvero delle ritenute alla fonte a titolo d’imposta (Ade).
    Insomma, fare antiriciclaggio significa anche questo!

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