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Titoli di Stato e libretti risparmio fuori dall’ISEE: quali sono i prossimi passi?

Titoli di Stato e libretti risparmio fuori dall’ISEE: quali sono i prossimi passi?

Storia di Pasquale Pirone
Fonte: InvestireOggi

Una novità significativa si profila al traguardo per il calcolo dell’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Con la firma del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) da parte della premier Giorgia Meloni, si rende finalmente operativa una norma già prevista nella Legge di Bilancio 2023 e che sarebbe già dovuta andare in vigore nel 2025.

La misura esclude dal computo dell’ISEE libretti, buoni fruttiferi e titoli di Stato, entro un limite massimo di 50.000 euro. Tuttavia, sebbene questo rappresenti un importante passo in avanti, la piena efficacia della disposizione normativa è ancora in attesa di ulteriori sviluppi.

Novità ISEE, il percorso normativo: dal progetto alla firma del Dpcm

La norma introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 segna un cambiamento rilevante nell’approccio alla valutazione economica delle famiglie italiane. Eliminando alcune voci di risparmio dal calcolo, si mira a rendere l’ISEE uno strumento più equo e rappresentativo della reale capacità economica dei nuclei familiari. Il tetto fissato a 50.000 euro per l’esclusione di libretti, buoni e titoli di Stato si traduce in un’agevolazione tangibile.

Il lungo iter per rendere effettiva questa misura ha trovato un punto di svolta con la firma del Dpcm. Tuttavia, la norma non diventerà immediatamente operativa: il decreto necessita infatti di ulteriori passaggi, tra cui la registrazione presso la Corte dei Conti e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Prossimi passi per l’implementazione definitiva

La pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale rappresenta il passaggio chiave per l’applicazione delle nuove regole. Solo in quel momento, l’INPS potrà emanare le istruzioni operative necessarie per consentire ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF) di adeguarsi ai nuovi criteri nella compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), documento base per il calcolo dell’ISEE.

In parallelo, si procederà anche all’aggiornamento della piattaforma telematica per l’ISEE precompilato, che consente ai cittadini di gestire autonomamente la compilazione online. Questo aggiornamento sarà fondamentale per garantire la piena funzionalità del sistema e per uniformare le modalità di calcolo ai nuovi standard.

Impatti immediati e domande ancora aperte

Nell’immediato, la firma del Dpcm non comporta alcun cambiamento concreto per i cittadini. Finché il decreto non sarà pubblicato in Gazzetta e le istruzioni operative non saranno state rese disponibili dall’INPS, il calcolo dell’ISEE continuerà a seguire le regole attualmente in vigore. La situazione potrebbe quindi generare una certa attesa tra coloro che sperano di beneficiare presto delle nuove disposizioni.

Un aspetto cruciale sarà la gestione delle DSU già compilata secondo le vecchie regole. Una volta attuate le modifiche, chi richiederà l’ISEE per la prima volta o lo aggiornerà, vedrà applicate automaticamente le nuove regole di calcolo. Per coloro che hanno già ottenuto un ISEE basato sulle disposizioni precedenti, sarà invece possibile procedere con una nuova dichiarazione per ottenere un ricalcolo in linea con le novità introdotte.

Titoli Stato e libretti fuori ISEE: cosa significa per famiglie e risparmiatori

La modifica normativa rappresenta una potenziale svolta per numerose famiglie italiane. Escludendo dal calcolo dell’ISEE alcune forme di risparmio, il legislatore intende premiare comportamenti virtuosi legati alla pianificazione finanziaria. Questo cambiamento potrebbe ridurre l’incidenza dei risparmi sul calcolo dell’indicatore economico, favorendo un accesso più agevolato a prestazioni e agevolazioni sociali.

L’introduzione del tetto massimo di 50.000 euro bilancia l’obiettivo di sostenere i risparmiatori con la necessità di mantenere equità nel sistema. Al tempo stesso, il limite garantisce che i benefici della norma siano diretti principalmente alle famiglie con risparmi modesti o medi, evitando di privilegiare eccessivamente chi dispone di patrimoni più consistenti.

Riassumendo…

  • Esclusione dal calcolo ISEE: libretti, buoni e titoli di Stato esclusioni fino a 50.000 euro.
  • Firma del Dpcm: la norma è stata firmata, ma servono ulteriori passaggi per l’attuazione.
  • Prossimi sviluppi: registrazione alla Corte dei Conti e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale necessari.
  • Istruzioni INPS: attese nuove direttive per CAF e piattaforma online per l’ISEE precompilato.
  • DSU ricalcolate: possibilità di aggiornare l’ISEE per chi lo ha già calcolato con vecchie regole.
  • Vantaggi per famiglie: la riforma promuove risparmio ed equità nell’accesso alle agevolazioni sociali.

1 commento

  1. Premesso che già oggi l’acquisto di “Titoli pubblici” consente di dimezzare la tassazione (12,5% in luogo del26% dei comuni mortali).
    Con il disegno di legge che si sta scrivendo oggi, ci potremmo trovare il Ciccillo Cacace pieno di “Titoli pubblici” (Bot e Cct) che viene letto come un morto di fame sotto il profilo dell’Isee e quindi meritevole di tutte le opportunità di assistenza offerte dalla Pubblica amministrazione.
    Ora, a parte una evidente violazione ad una sana concorrenza del mercato del risparmio e già questo basterebbe per esprimere un pubblico biasimo, l’operazione la vedo disperata perchè denota una condizione economica non brillante delle casse pubbliche.

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