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SUCCEDE IN ITALIA: L’adeguata verifica rallenta la successione a Banco Bpm

SUCCEDE IN ITALIA: L’adeguata verifica rallenta la successione a Banco Bpm

 

Io e mio padre, gli unici eredi di mia madre deceduta il 30 luglio, dopo oltre cinque mesi non sappiamo nulla in merito alla successione presentata. e non abbiamo notizie ne su quando questa si concluderà.

In successione c’è solo il conto corrente e numero 3.309 quote di Fondi anima Traguardo Dinamico di Banca Popolare di Milano. Esse sono cointestate a me e a mia madre.

Ma andiamo per ordine. Nel mese di giugno e luglio, poco prima del decesso di mia mamma, ostinatamente la banca chiedeva ripetutamente la presenza fisica della cliente presso lo sportello per la procedura di “adeguata verifica”. Avevano bisogno di identificarla con un documento d’identità (nonostante mia madre sia stata cliente di quella filiale da non so quanti decenni: a memoria mia almeno 30 anni).

Purtroppo, riferivo alla filiale che, essendo immobilizzata a letto in ospedale, non potevamo in alcun modo pensare di trasportarla. Nessun referente con cui abbiamo parlato, mostrava di comprendere minimamente la situazione, per cui se un cliente non si può spostare allo sportello non c’è nulla da fare.

Probabilmente anche le normative non aiutano a trovare una soluzione. Tra l’altro nella filiale di Roma di via Satirico della Bpm ormai da oltre quattro anni non esiste un direttore e questo crea molti problemi pratici.

Ad oggi l’istituto non riesce a darci informazioni sulla successione, soprattutto non riesce a risponderci ai tre quesiti principali:

1) quale è la suddivisione in quota percentuale tra me e mio padre;

2) i tempi per l’accredito del denaro sui nostri rispettivi conti correnti derivante dalla vendita delle quote per conclusione dichiarazione successione;

3) non sappiamo qual è il referente a Roma o Milano per avere notizie sull’avanzamento della pratica.

L’unica informazione visibile dal sito dice: ”mancata adeguata verifica anagrafica”. Visto il basso livello di servizio, la evidente mancanza di competenza allo sportello, l’impossibilità di concludere le operazioni richieste ormai mesi fa, mi rivolgo a voi per avere un parere attendibile sull’accaduto ed anche per riuscire ad avere una risposta ufficiale dalla banca.

Ci auguriamo che il vostro intervento sia utile, così come spesso abbiamo letto su “Plus24”.

G.M (via e-mail)

RISPONDE BPM

In riferimento alla lettera del cliente M…, Bpm segnala che lo svincolo dei fondi, richiesto lo scorso 14 dicembre, stato perfezionato nei giorni scorsi, secondo quanto previsto dall’articolo 581 del Codice Civile.

Bpm, quindi, ha operato nel rispetto della vigente normativa e in linea con i tempi medi di lavorazione di pratiche che rientrano in questa fattispecie. La Banca, inoltre, fa presente di non poter entrare nel merito della suddivisione, in quanto le parti concordemente possono dare di disposizioni differenti da quelle previste dal Codice Civile. I colleghi dell’agenzia hanno ripetutamente accolto i famigliari della signora Muzi fornendo ascolto e consulenza nel rispetto delle leggi e delle normative esistenti, proponendo soluzioni adeguate alle problematiche, anche private, dei clienti, offrendo loro supporto e competenza.

DAL “PLUS24”
DEL “IL SOLE 24 ORE” DEL 14 GENNAIO 2017

P.S.: L’esigenza dell’Adeguata verifica poteva essere tranquillamente superata facendo una valutazione del “rischio presente” in capo ad una vecchia cliente – cioè nullo – applicando il concetto della “Valutazione dell’approccio basato sul rischio”.

Diversamente, perdurando la volontà di procedere comunque all’Adeguata verifica, la stessa banca avrebbe potuto mandare un proprio funzionario in ospedale, considerate le condizioni di salute della cliente, per procedere ad un mero adempimento burocratico.

Alla luce di quanto è successo sembra che, in presenza degli adempimenti antiriciclaggio, non conviene anzi no, è vietato morire!

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