Ordini esecutivi a pioggia, Trump cresce nei sondaggi
Storia di
Fonte:ItaliaReportUsa
Secondo un sondaggio di Harvard-CAPS / Harris, pubblicato ieri, il 58% degli americani premia il lavoro del nuovo Presidente Donald Trump e boccia il partito Democratico, che vede scendere il suo consenso ai minimi storici con un 36%. Quindici punti percentuali di svantaggio rispetto al GOP. Secondo gli osservatori i Dem pagano lo scotto della mancanza di un leader capace di compattare il partito.
In crescita anche i consensi per i membri chiave del governo. Il divisivo Robert F. Kennedy Jr. (+9), il Vice PresidenteJ.D. Vance (+4) e il direttore della National Intelligence Tulsi Gabbard (+3).
Le scelte di Trump nel sondaggio
Nel primo mese in carica, il nuovo inquilino della Casa Bianca ha firmato centinaia di ordini esecutivi per attuare parte dell’agenda politica che gli ha consentito di ritornare alla Casa Bianca per un secondo mandato. Una celerità molto appezzata dagli americani, che vede in salita, 58%, l’indice di gradimento per il neopresidente.
Nel sondaggio effettuato dall’istituto Harvard CAPS/Harris, l’81% degli americani esprime consenso alle politiche di Trump in merito all’espulsione dal Paese degli immigrati che hanno commesso crimini.
Il 76% si dichiara soddisfatto delle azioni governative per l’eliminazione delle frodi e degli sprechi nella spesa pubblica.
Il 70% dei cittadini intervistati dichiara pieno sostegno al tycoon anche sulla cancellazione della DEI (Diversità, Equità ed Inclusione), ritenendo che il governo dovrebbe prendere decisioni di assunzione basate sul merito e sulla valutazione obiettiva piuttosto che per raggiungere obiettivi legati a diversità o inclusione.
Plausi anche sulle trivellazioni offshore e il ripristino di principi morali e etici su cui si basa il Paese. Tuttavia, gli elettori hanno mostrato dubbi e preoccupazioni in merito ai dazi voluti da Trump e hanno detto no alla guerra.
Si al DOGE ma tutela della privacy
Lo spreco nella spesa pubblica è stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale di Trump e la costituzione del DOGE (Dipartimento della Efficienza Governativa), una delle sue prime azioni. Una scelta approvata dal 72% degli intervistati. Nel sondaggio, il 67% afferma che l’attuale livello del debito del governo federale degli Stati Uniti è insostenibile, ed il 70% che le spese governative sono piene di sprechi, frodi ed inefficienze. L’83% degli elettori è favorevole alla riduzione della spesa pubblica ed il 77% afferma che è necessario un esame completo di tutte le spese pubbliche.
Il 60% degli intervistati pensa che il DOGE stia contribuendo a ridurre notevolmente la spesa pubblica, anche se il 58% di essi afferma che i dipendenti DOGE non dovrebbero avere accesso a informazioni sensibili sugli americani
Il NO alla guerra
Il sondaggio rivela che gli americani sono contrari al prosieguo della guerra in Ucraina. Alla domanda come si potrebbe arrivare alla pace con la Russia, hanno affermato: “È necessario che l’Ucraina negozi un accordo con la Russia”.
Il 60% degli elettori è favorevole quindi all’annuncio di negoziati diretti tra Stati Uniti e Russia da parte di Trump (Democratici: 40%; Repubblicani: 85%; Indipendenti: 53%).
Il 59% degli intervistati non vuole che Trump lasci i leader ucraini fuori dai negoziati con la Russia ed il 55% di loro vorrebbe il coinvolgimento dell’Europa. Il 57% del campione è contrario a concessioni territoriali alla Russia per l’ottenimento della pace ed il 61% di esso è favorevole all’accordo sulle “terre rare” ucraine per ripagare il sostegno militare e finanziario degli Stati Uniti in tutti questi anni.
Medio Oriente
Anche grazie alla liberazione degli ostaggi da parte di Hamas dopo anni di fallimenti da parte dell’amministrazione Biden, al 54% degli intervistati piace la gestione del conflitto tra Israele e Hamas da parte di Trump; restano comunque preoccupazioni profonde legate alla possibilità che gli USA debbano in futuro gestire GAZA. Il 56% degli elettori si oppone all’espulsione dei palestinesi da Gaza per ricostruire il territorio ed il 77% di esso resta saldamente al Fiano di Israele.
I dazi di Trump preoccupano gli americani
Il 57% degli intervistati afferma che i dazi sono uno strumento efficace di politica estera ed economica, ritenendo che i dazi sulle merci importate possano aumentare le entrate del governo degli Stati Uniti.
Il 62% degli intervistati ritiene che i dazi aumenteranno i prezzi dei beni di uso quotidiano (Democratici: 75%; Repubblicani: 50%; Indipendenti: 62%) nel breve periodo, anche se avranno benefici significative nel lungo periodo.
Il 61% del campione sostiene le tariffe reciproche, ritenendo che i dazi reciproci indurranno gli altri paesi ad abbassare i loro dazi sui beni statunitensi.
Ottimismo per l’America di Trump
Il decisionismo di Trump ha conquistato una larga fetta di elettori. Difatti, Il 42% afferma che il Paese è sulla strada giusta, con un aumento di 14 punti rispetto a gennaio 2025. Democratici: 21% (-9); Repubblicani: 71% (+37); Indipendenti: 31% (+12)).
Inoltre il 31% degli elettori afferma che la propria situazione finanziaria personale sta migliorando (+5), in particolare tra gli elettori repubblicani, maschi, neri e urbani.
Un quadro positivo anche se rimane ancora la preoccupazione tra gli elettori sull’inflazione e corruzione.
Il commento di Penn
Mark Penn, co-direttore del sondaggio Harvard CAPS / Harris e presidente e amministratore delegato di Stagwell nel commentare i dati del sondaggio ha affermato: “Le persone stanno assumendo un atteggiamento generalmente positivo nei confronti di Trump. Allo stesso tempo hanno rivalutato il loro pensiero nei confronti di Biden, Harris e dei democratici, assumendo un atteggiamento molto più duro e negativo nei loro confronti. Trump – ha concluso – ha una vera opportunità qui: stiamo assistendo a un’approvazione sana ma in salita che si avvicina a una vera approvazione in base a come andranno i prossimi due mesi”.















I primi mal di pancia arriveranno quando gli americani saranno costretti a modificare il carrello della spesa, comprando il “parmesan” al posto del nostro Parmigiano Reggiano.
Oggi, siamo ancora in luna di miele e si pensa di risolvere problemi complessi con soluzioni semplici, alaborate all’interno del Bar Sport.
Già la Fed ha risposto picche all’abbassamento del costo del denaro, prevedendo nel breve periodo un aumento dell’inflazione dovuto ai programmati dazi alle importazioni.
Intanto, conserviamo il pessimismo per i giorni migliori che con la fine delle guerre, certamente arriveranno.