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Ma siamo sicuri che sia sempre colpa di Donald? | L’analisi di Mario Sechi

 Ma siamo sicuri che sia sempre colpa di Donald? | L’analisi di Mario Sechi 

Fonte: ripartelitalia.it

La guerra in Ucraina – ricorda su Libero Mario Sechi – partì nel 2007 con il conflitto in Donbass; la grande crisi del sistema del commercio mondiale è in fieri dagli anni ’70, quando gli Stati Uniti andarono in rosso fisso sulla loro bilancia commerciale, che ha subìto colpi micidiali fino ad arrivare al crac del 2007-2008, seguito da una grande recessione, senza che nessuno abbia mai riparato il corto circuito.

L’ascesa della Cina e la fine di qualsiasi illusione sul suo ingresso nell’ordine liberale è chiara da quando Deng Xiaoping morì nel 1997. I suoi successori non furono grandi figure, fino a quando non arrivò Xi Jinping, presidente che non ha scadenza, è più potente di Mao Tse-tung, ha sposato il capitalismo di Stato (chi pensa che esista quello privato in Cina è pazzo da legare: tutto è il Partito e il Partito è tutto) con il confucianesimo.

Il risultato è che a Hong Kong è sparita la libertà, il resto del paese non l’ha mai avuta e, in compenso, la nostra è minacciata dal Dragone.

Il Messico è uno Stato fallito da trent’anni in mano ai narcos, che fanno i loro traffici armati fino ai denti, dotati perfino di sommergibili per trasportare le partite di droga. Il muro al confine con gli Stati americani della Sun Belt iniziò a costruirlo Bill Clinton.

La partecipazione degli alleati europei della Nato alle spese per la difesa del Vecchio Continente è un ritornello di tutti i presidenti statunitensi dopo la caduta del Muro di Berlino.

Il legame tra la Germania e la Russia, la politica del tubo di Berlino, l’abbraccio mortale con Mosca per via del gas e del petrolio, è stata un’operazione portata avanti da tutti i cancellieri e perfezionata da Angela Merkel.

I primi nemici di un esercito europeo furono i francesi, che non volevano né gli americani né le interferenze degli altri: per questo De Gaulle si dotò dell’atomica.

Potrei andare avanti per giorni e giorni, ma vengo alla domanda – che in fondo è anche la conclusione: cari intelligenti a prescindere, fronti spaziose e cervelli lucidi, davvero il problema è Donald Trump?

Tutto quello che ho elencato è figlio di errori colossali dell’establishment internazionale.

Il concetto della superiorità delle élite è precipitato rovinosamente al suolo.

1 commento

  1. La pavidità della politica e l’incapacità di assurgere al proprio ruolo della Organizzazione Mondiale del Commercio, non sono stati in grado di scrivere regole comuni, adeguate a contenere eccessi e speculazioni di fonte ad un dumping cinese senza controllo.
    Questo è stato il vero vulnus se oggi siamo arrivati a questo punto con grandi brend che da tanti anni, da tutto il mondo, fanno a gara per andare a produrre in China, sicuri di ricavare margini di eccellenza a scapito del costo del lavoro e dell’ambiente.
    Lo sfruttamento di queste due voci del conto economico per un profitto individuale, continua ad essere la priorità per molti imprenditori che continuano a fare affari all’ombra del Partito e contro la comunità mondiale.
    L’OMC, deve dare un segnale di esistenza in vita, oltre che trovare un modo per scoraggiare questa corsa a produrre in loco.
    Ne va dei necessari equilibri geopolitici e della esistenza stessa dell’umanità!

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