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Profilo-Sella, trattativa in stallo: i negoziati si complicano dopo la nuova ispezione di Bankitalia sulla governance

Profilo-Sella, trattativa in stallo: i negoziati si complicano dopo la nuova ispezione di Bankitalia sulla governance

Storia di di Luca Carrello, Andrea Deugeni e Luca Gualtieri
Fonte: Milano Finanza

Non c’è pace per Banca Profilo, la private bank milanese controllata (col 62,4%) dal fondo Sator di Matteo Arpe attraverso il veicolo Arepo.

Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza si stanno raffreddando le trattative fra il primo azionista e Banca Sella per la vendita del ramo di private banking di Banca Profilo.

La battuta d’arresto sarebbe dovuta alla nuova ispezione di Banca d’Italia sulla governance partita ai primi di maggio dopo il ribaltone nel consiglio di amministrazione che ha portato al ritorno al vertice di Arpe, ex ceo di Capitalia.

Le dimensioni di massa del cda

Si tratta del secondo intervento della Vigilanza nel giro di un anno: a fine 2024 Profilo era finita sotto la lente di Via Nazionale per una serie di irregolarità emerse invece sul fronte dell’antiriciclaggio con l’avvio di un processo sanzionatorio per top manager e sindaci, nell’ambito del quale il board ha presentato controdeduzioni.

Non sono quindi passate inosservate a Palazzo Koch le improvvise dimissioni di massa di inizio aprile dei consiglieri poi riconfermati nel nuovo organo eletto martedì scorso. Il riassetto ha portato all’uscita dell’ex ceo Fabio Candeli dal board, rimasto come direttore generale ma senza deleghe strategiche, passate a un comitato endo-consiliare ad hoc (comitato opzioni strategiche) composto da Gimede Gigante, Ezilda Mariconda, Maria Rita Scolaro e dallo stesso Arpe in funzione di presidente.

Gestione collegiale di Profilo

Manca un amministratore delegato perché l’intenzione di Arepo è di avere una gestione collegiale della banca. Quanto a Candeli, si vocifera che il banchiere possa uscire dall’istituto entro fine anno.

La tumultuosa governance pare stia preoccupando anche alcuni banker del gruppo. Da inizio anno ci sono state alcune defezioni monitorate con attenzione dal vertice e dai potenziali acquirenti che si sono affacciati sul tavolo delle trattative.

I pretendenti

Non c’è solo Banca Sella. Secondo quanto ricostruito da MF-Milano Finanza anche Banca del Fucino e Directa Sim avrebbero guardato il dossier ma lo scenario incerto anche sul perimetro complica la definizione del prezzo e l’avanzata dei negoziati.

Banca Profilo è da anni al centro di un irrisolto processo di cessione non ancora realizzato, pare anche per la complessità legata agli intrecci fra l’istituto e Tinaba, la fintech ideata da Arpe e controllata dallo stesso Sator all’85% e da Profilo al 15%.

I tentativi di vendita

Le prime prove di cessione risalgono al 2020 quando il fondo, dopo circa 11 anni, aveva avviato i sondaggi per valorizzare la quota. Almeno sei tentativi sono andati in fumo. Al tavolo si sono succeduti Attestor Capital, Finint, Banor Sim, una cordata capitanata da L&B Partners, il fondo RiverRock e nel 2023 i francesi di Twenty First Capital.

Nell’estate dello scorso anno Arpe aveva poi aperto una trattativa in esclusiva con Barents Re in tandem con investitori italiani come Andrea Bonomi e Leonardo Maria Del Vecchio.

Sale la tensione con i quotisti

Le nuove difficoltà nella trattativa hanno alzato il livello di tensione fra i quotisti di Sator, che attendono da anni la liquidazione del fondo, e Arpe. I quotisti in maniera compatta fra cui alcuni grandi istituzionali come Enasarco, Cassa Forense e le fondazioni Roma e Mps, hanno dato mandato allo studio legale Dla Piper (avvocato Agostino Papa) in una partita che attraversa una fase molto delicata. Contattato, il fondo Sator non commenta.

1 commento

  1. “…a fine 2024 Profilo era finita sotto la lente di Via Nazionale per una serie di irregolarità emerse invece sul fronte dell’antiriciclaggio…”.

    Detto così, senza spiegare e senza dire in concreto qual é la natura ed il tipo di rilievi, si fa solo terrorismo psicologico.
    I soggetti obbligati e tutti quelli che operano nel settore, hanno il diritto di avere qualche elemento di conoscenso in più, per poter organizzare la propria Governance.
    Intanto, così è se vi pare!

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