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Israele attacca l’Iran, il nipote dello Scià di Persia: “Regime di Teheran al collasso”

Israele attacca l’Iran, il nipote dello Scià di Persia: “Regime di Teheran al collasso”

Storia di LaPresse
Fonte: LaPresse

Medioriente sempre più nel caos dopo i raid di Israele verso l’Iran che hanno colpito siti nucleari e militari e hanno causato la morte di oltre 70 persone.

“Come hanno affermato i funzionari militari israeliani, questa è solo la prima fase di un’operazione chiaramente progettata per paralizzare gravemente il regime islamico. Con l’Operazione Rising Lion, Israele sembra stia intensificando la sua strategia, applicando all’Iran ciò che ha già fatto ad Hamas, Hezbollah e Siria dall’ottobre 2023. L’obiettivo a lungo termine? Niente di meno che un cambio di regime“, ha dichiarato a LaPresse Pierre Pahlavi, professore del Canadian Forces College, consulente per la Difesa del governo canadese e nipote dello Scià di Persia.

“Le potenze occidentali, in particolare gli Stati Uniti, sostengono questa strategia solo con scarso entusiasmo. Sotto l’amministrazione Trump, le minacce di attacco israeliane sono state ampiamente utilizzate come merce di scambio a basso costo nei negoziati sul nucleare con Teheran, con l’obiettivo di ottenere concessioni attraverso una diplomazia approssimativa”, ha detto il professore di origini iraniane, “questa volta, però, Israele sembra puntare alla testa della cosiddetta piovra iraniana, dopo mesi di tentativi di colpire e indebolire i suoi tentacoli, ovvero i delegati regionali di Teheran (una metafora dell’Idf)”, ha aggiunto.

Nipote dello Scià di Persia: “Iran indebolito, regime al collasso”

“Al momento, la capacità dell’Iran di reagire è estremamente limitata. Il suo cosiddetto ‘Asse della Resistenza’ è gravemente indebolito, privando Teheran dello scudo asimmetrico su cui un tempo faceva affidamento per affrontare Israele indirettamente. Il suo arsenale di missili balistici si è dimostrato inefficace, mentre i contrattacchi israeliani hanno messo in luce la forza della difesa missilistica israeliana e messo a nudo l’incapacità della Guardia rivoluzionaria di proteggere il territorio iraniano”, ha affermato ancora Pahlavi.

“Attaccare obiettivi occidentali, soprattutto americani, sarebbe suicida per il regime islamico, poiché rischierebbe di innescare un sostegno militare diretto degli Stati Uniti alla campagna di Israele. Sebbene Trump rimanga riluttante a entrare in un’altra guerra, una mossa del genere potrebbe cambiare i calcoli da un giorno all’altro”. “In breve: le opzioni dell’Iran si stanno riducendo. Il regime è esausto, sotto una pressione immensa e si avvia lentamente verso il collasso“, rimarca il professore esperto di Iran.

1 commento

  1. Al netto dell’orrore vissuto il 7 ottobre 2023, il terrore in Medio Oriente contro Israele, praticato con migliaia di missili lanciati quotidianamente dagli Hezbollah dal Libano, Hamas dalla Striscia di Gaza o dagli Houthi dello Yemen, ha costretto l’evacuazione di migliaia di israeliani ed intere città dai propri confini.
    Questo stato di cose, è stato sempre incoraggiato e finanziato dal regime iraniano e questo motiva la natura dell’intervento.
    Speriamo che il tutto si risolva nel migliore dei modi senza il coinvolgimento di vittime civili.

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