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Antiriciclaggio: Assurdità inspiegabili!

Antiriciclaggio: Assurdità inspiegabili!

Torno sull’argomento del documento di identità scaduto che non permette al cliente titolare di un rapporto continuativo presso una banca (conto corrente), di dare corso ad un regolare bonifico con addebito sul conto.

Succede in pratica, come ho già avuto modo di dire in altra occasione, che viene inibita qualunque operazione al cliente conosciuto e regolarmente censito nell’anagrafica della banca.

A mio avviso è una situazione “surreale”, dove nessuno parla, sussurra, protesta.

Insomma, il fatto che il cliente è censito e conosciuto dalla banca non serve a niente se  lo sventurato si combina con il documento di riconoscimento scaduto, essendo posto al pari dell’illustre sconosciuto che, trovandosi nelle medesime condizioni, si presenta allo sportello di una banca per dare corso ad anloga operazione (pensiamo ad un bonifico per cassa, richiesta di assegno circolare o altro).

Pertanto, il cliente censito e conosciuto dalla banca, in modo inconscio e senza alcuna responsabilità, viene a trovarsi nelle stesse condizioni dello sconosciuto ovvero del Ciccillo Cacace che non si è mai presentato al cospetto di uno sportello bancario, per raccontare la sua vita (lavoro svolto, condizioni economiche, ragioni caratterizzanti la richiesta dell’apertura del conto, deposito di firma etc.) firmando l’Adeguata verifica sotto la sua personale responsabilità, secondo le norme contemplate nel D.lgs 231/2007.

Questa è una delle tante o forse troppe anomalie di sistema che l’intero comparto della nostra società civile è costretta a vivere, senza riuscire peraltro, in alcun modo, a contenere i tanti fenomeni di criminalità organizzata diffusa, corruzione dilagante e frodi fiscali senza precedenti.

Leggo e rileggo questo passaggio della operatività di una banca e mi chiedo: Cosa mi sfugge?

Pratica operativa

Ho avviato questa discussione nel mentre il quattro luglio scorso l’Unità d’Informazione Finanziaria della Banca d’Italia ha denunciato una serie di disfunzioni ed approssimazioni da parte dell’intero comparto bancario e finanziario, con particolare riferimento alla “modesta qualità della collaborazione attiva”.

Ho avviato questa discussione nel mentre rivendichiamo la istituzione nel nostro Paese dell’Amla – il nuovo organismo di vigilanza e controllo dell’antiriciclaggio e lotta al terrorismo, concepito in sede Europea.

Resto ottimista e resto fiducioso che qualcuno intervenga o almeno che qualcuno parli, obietta e dia prova della esistenza in vita.

Conservo il pessimismo per i giorni migliori che, con la fine delle guerre, certamente arriveranno!

1 commento

  1. E’ una delle tante anomalie di sistema, al pari dell’anziana cliente ricoverata presso una Rsa – peraltro deceduta dopo qualche mese – che fu impossibilitata a presentarsi in filiale per fornire talune informazioni in materia di adeguata verifica.
    Secondo il reclamo presentato a Plus24, stiamo parlaando di una vecchia cliente, privato consumatore cat. 600 – titolare di rapporti da circa trent’anni – https://www.giovannifalcone.it/2023/10/30/succede_in_italia__l_adeguata_verifica_rallenta_la_successione_a_banco_bpm/.
    In questi casi come in tanti altri, non esiste l’approccio basato sul rischio, un sano pragmatismo, il buon senso.
    Esiste solo il terrore sanziontorio: Si salvi chi può!

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