Il richiamo di Mattarella: “Salari troppo bassi, ma robusti premi a dirigenti e azionisti”
Fonte: La Stampa
«L’Organizzazione Internazionale del Lavoro certifica che la quota di reddito da lavoro — ovvero la quota del PIL destinata ai lavoratori — è scesa a livello mondiale in misura significativa dal 2014 al 2024. E’ un tema che la Banca Centrale Europea segnala anche per l’Italia: alla robusta crescita dell’economia che ha fatto seguito al Covid, non è corrisposta la difesa e l’incremento dei salari reali, mentre risultati positivi sono stati conseguiti dagli azionisti e robusti premi hanno riguardato taluni fra i dirigenti». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro per l’anno 2025.
E ancora: «Sono le entrate fiscali dai dipendenti pubblici e privati, dai pensionati, a fornire allo Stato, attraverso le imposte, il maggior volume di risorse. Porre riparo – dalle parti sociali alle istituzioni – non deve consistere nell’inseguire politiche assistenziali quanto, piuttosto, essere scelta di sviluppo e, quindi, di lungimirante coesione sociale».
Ha aggiunto il presidente Mattarella: «Richiamano l’attenzione i risultati di una recente indagine di Confcommercio che ha messo in luce il preoccupante fenomeno della crescita dei cosiddetti “contratti pirata”. Oltre mille i contratti collettivi nazionali di lavoro depositati al Cnel: duecentocinquanta nei soli settori del turismo e del terziario. Tra questi, vi sono contratti firmati da rappresentanze sindacali e datoriali scarsamente rappresentative, con vere e proprie forme di dumping contrattuale che hanno l’effetto di ridurre i diritti e le tutele dei lavoratori, di abbassare i livelli salariali, di provocare concorrenza sleale fra imprese»
«L’unità del lavoro è stato uno dei fattori più potenti della crescita economica, sociale, civile del nostro Paese. Il senso unitario dell’apporto delle cittadine e dei cittadini allo sviluppo del Paese ha avuto una funzione determinante nel generare partecipazione, diritti, benessere», ha detto Mattarella.















Quando la Banca d’Italia conclude uno Studio dicendo che il 5% della popolazione detiene il 46,5% della ricchezza nazionale, si certifica ufficialmente il livello delle diseguaglianze.
Inoltre, la perdurante corsa al Made in Cina, da parte di tutti i Brand mondiali, nella comue convinzione diu poter scrivere il “Conto economico” sulla pelle dei lavoratori e della sostenibilità ambientale, costituiscono una ulteriore forma alla speculazione estrema.
La stessa contestazione da 3,5 milioni di euro, irrogata dall’AntiTrust al Gruppo di Giorgio Armani – scomparso recentemente – per perunte violazioni legate al “Libro paga e matricola”, dimostra l’ampiezza del fenomeno e il livello di una concorrenza sleale, mella totale ignavia dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), invitato a dare qualche segnale di esistenza in vita.