Dalla lettura di un libro, l\’amico Ettore ne ha tratto una interessante riflessilone che coinvolge il nostro modo di vita.
Ettore
Locatelli
In uno degli
ultimi incontri con l\’amico F.B.-medico- lo scambio di opinioni, dopo aver riguardato
il più e il meno, è scivolato su temi politici. La conclusione, quasi unanime,
è stata il riconoscere che la politica, almeno nel breve periodo, sarà incapace
di dare risposte credibili e fattive, specie se utilizzando vecchie chiavi di
lettura. Poi Franco ha aggiunto che, attese le nuove e complesse implicazioni
intervenute dopo il tracollo finanziario degli ultimi anni, è necessario, per
l\’osservatore comune, cercare di capire in quali veri termini si pongono, oggi,
le questioni sociali. E a tal proposito mi ha suggerito di leggere un libro che
lui stesso mi ha prestato:- Il colpo di Stato di Banche e governi- (di Gallino)
e che io ho letto. E\’ stata una lettura quasi inusuale alla mia tendenza.
Ma il libro è risultato, poi, divulgativo e mi ha offerto un quadro alquanto
organico degli avvenimenti socio-economici che da qualche tempo stanno
investendo la nostra società.
Ecco lo
schema che ne ho tratto.
A – dal 1945
alla fine degli anni \’70 c\’è stata una crescita elevatissima. La stagnazione
che aveva penalizzato l\’economia negli anni \’30 fu tenuta lontana per decenni,
per diversi fattori. Il 1° fa capo alla ricostruzione post-bellum. In
Germania, in Italia, in Inghilterra ecc.. furono ricostruiti milioni di
edifici; decine di migliaia di Km. di strade, autostrade, ferrovie. Riparati ed
ampliati porti ed aereoporti.
B – poi
venne la crescita, poi l\’espansione dei consumi di massa di beni durevoli:
automobili, elettrodomestici. In Italia tale produzione si moltiplicò per 20
C – verso la
metà degli anni \’70 il regime di accumulazione inizia ad entrare in crisi. La
ricostruzione aveva esaurito la sua spinta propulsiva. I consumi di
massavanno riducendosi e si impone una frenata ai salari per la maggioranza
della popolazione, per compensare la riduzione di domanda di beni durevoli.
S\’affaccia la stagnazione dell\’economia USA-UE con ulteriore evidente riduzione
della fase di crescita.
D – a
partire dagli anni \’80 si fa avanti la finanziarizzazione dell\’economia,
rivelatasi, poi, la risposta sbagliata della politica alla sopraggiunta crisi
di crescita. In campo produttivo subentra un nuovo eccesso e quindi una nuova
contrazione della produzione industriale cui fa seguito la caduta degli
investimenti. Si afferma una accumulazione finanziaria quale risposta del
capitalismo alla stagnazione produttivista.
E – a
tutti questi fenomeni si aggiunga, specie negli ultimi anni, la forte
diseguaglianza di redditi e ricchezze. E le intervenute politiche di austerità
hanno devastato tutti gli equilibri sociali: domanda, investimenti, produzione,
posti di lavoro e tutto quanto ne è derivato. L\’attacco allo stato sociale è
diventato Progetto Politico.
F – il
sistema europeo dell\’alta finanza, con la creazione del danaro dal nulla, ad
opera delle banche, fa ipotizzare l\’arrivo di una seconda crisi più grave di
quella 2007-2013. Su questa ipotesi sono in atto studi di sorveglianza non solo
delle istituzioni europee, ma anche di esperti e centri di ricerca universitari.
Intanto tutto è stato messo in forse specie per le future generazioni. E tanto
sta provocando rabbia e frustrazione non solo nelle classi a basso reddito ma
anche in quella media.
In
definitiva la crisi appare oggi come modalità di Governo delle Persone.
Concludo con
un giudizio sul libro di Gallino riportato da Repubblica a firma di Massimo
Giannini:” un saggio che fornisce una miniera di informazioni e
ricostruzioni di quanto è accaduto nel nostro paese negli ultimi anni. Un punto
di vista, quello dello studioso torinese, che merita attenzione e di essere
discusso proprio per la tesi che propone: il colpo mortale alla democrazia
italiana è venuto dalle banche e dalla finanza”.
Mi fermo qui.
Un grazie a
Franco per avermi suggerito questa lettura che, a parte tutto, fa emergere
quanto io, lui e tanti altri si è impotenti di fronte a questi processi. Specie
se si considera che le sinistre hanno sposato le tesi del neo-liberismo. Sia
stando al governo che all\’opposizione.