venerdì, Aprile 26, 2024
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ALLA RICERCA DI UNO STATO LAICO: Santa Romana Chiesa permettendo!

Qualche tempo addietro ho parlato della
triste storia del Dj FABO che è stato costretto a recarsi in Svizzera per porre
fine alle sue sofferenzehttps://www.facebook.com/groups/lapoliticainvetrina/search/?query=la%20politica%20in%20vetrina%20fabo.

Negli
stessi giorni, nel mentre ci si scontrava sulla scelta etica della “dolce morte”
cercata e voluta dal nostro connazionale in terra elvetica, abbiamo tutti
assistito alla trasferta papale a Milano, una folla oceanica ad accoglierlo:
tutto bene, tutto normale.

Una legge sul bio-testamento, ovvero sul fine vita, di cui si discute in
questi giorni in Parlamento, sembra una chimera irraggiungibile pur essendo un
diritto del popolo italiano su cui la Chiesa, dalla quale pure ci si
aspetterebbe un intervento dirimente ed utile alla discussione, lasciando alla
laicità dello Stato fare il resto.

Dai primi passi fatti nelle aule parlamentari
sembra scorgere il solito diritto dei medici ad esercitare la c.d. “obiezione
di coscienza”.

Siamo alle solite: facciamo le leggi e poi
i medici, nella loro autonomia insindacabile decidono se applicarla.

Insomma, se non una ipocrisia sembra una
barzelletta.

Molti dimenticano o volutamente lo
scordano, l’enorme problema circa la mancata applicazione della legge 194 –
Interruzione volontaria della gravidanza – deve l’obiezione di coscienza ma
anche l’abuso di obiezione di coscienza mette a rischio la salute delle donne e
lede i loro diritti sessuali e riproduttivi.

Cosa si intende per abuso di obiezione di
coscienza?

Gli anestesisti non fanno le anestesie, gli
attrezzisti di sala non preparano i ferri per gli interventi abortivi, le
infermiere non trasportano barelle con pazienti che devono effettuare
l’interruzione di gravidanza, con la diretta conseguenza che i pochi medici non
obiettori di coscienza devono espletare anche queste attività, togliendo tempo
al lavoro vero e proprio.
“L’obiezione riguarda attività legate in maniera indissolubile, in senso
spaziale e cronologico e tecnico , all’intervento abortivo, cosicché con esse
non sia più data la possibilità di desistenza dalla volontà di abortire” . Deve
trattarsi cioè di un atto tipico della sola procedura abortiva e non comune ad
altri interventi sanitari.
Non è legittima l’obiezione per le condizioni preparatorie, di routine per
molteplici interventi, non specificatamente e necessariamente dirette
all’effettuazione di un aborto che è procedura successiva.
E’ importante che siano conosciuti i limiti all’obiezione al fine di non
permettere disoneste forme di boicottaggio atte a perpetuare il ben più
remunerativo mercato degli aborti clandestini.

Nel mentre la media europea di
“obiezione” si aggira sul 10%, in Italia tale percentuale è del 70%,
raggiungendo punte del 95% per la Regione Lazio.

Nel mentre la Chiesa latita, abbiamo
assistito spesso alle continue invasioni di campo nell\’iter seguito
all\’approvazione delle Unioni civili.

Insomma, la Chiesa è generalmente assente e
quando interviene lo fa per boicottare e contestare processi legislativi
necessari e decorosi per un Paese civile.

Mi fermo qua per carità di patria!

W la laicità dello Stato, W il coraggio
della politica in grado di risolvere i problemi dei cittadini nella vita
terrena, per quella spirituale ci penserà qualcun altro, per chi ci crede!

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