“”Non confondere l’amore col delirio
del possesso, che causa le sofferenze più atroci.
Contrariamente a quanto si pensa, non
è l’amore a far soffrire. E’, invece, l’istinto di proprietà che è il contrario
dell’amore””.
Nella
raccolta postuma di meditazioni e pensieri intitolata Cittadella, apparsa nel 1948, quattro anni dopo la morte dello
scrittore aviatore, Antoine de Saint-Exupèery dava voce ad un sapiente berbero che esprimeva in modo luminoso
la contraddizione tra possesso e amore. E’ una verità ignota al geloso o,
peggio ancora, a chi uccide la sua donna proprio perché la considera un suo
possesso.
Amare
significa, invece, donarsi e, quindi, l’appartenersi in amore è solo reciproco,
come dice la donna del Cantico dei
cantici: <<Il mio amato è mio e io sono sua … Io sono del mio amato e
il mio amato è mio>> (2,16; 6,3). Se si introduce il “delirio del
possesso” – afferma l’autore del Piccolo
principe – si trasforma l’amore nel suo antipodo, un idolo d’oro che genera
persino odio, se temi che ti sia sottratto.
DAL
SOLE 24 ORE DEL 16 OTTOBRE 2016