Il decreto
semplificazioni ha eliminato alcune verifiche sulla responsabilità solidale:
cosa è rimasto in vigore? Oltre al Durc (documento unico di regolarità
contributiva) bisogna chiedere altri documenti? E se un
appaltatore/subappaltatore non vuole rilasciare alcun documento, come si può
fare? Ad esempio, prima chiedevamo la dichiarazione corredata da documento di
identità del firmatario e quietanze delle deleghe riportate nel testo
relativamente ai pagamenti tributari, oltre al Durc. Ora basta solo il Durc?
A. B. – MODENA
R I S P O S T A
L’articolo 28 del Dlgs 175/2014 ha
soppresso la disciplina in tema di responsabilità solidale negli appalti
pubblici, di cui all’articolo 35, commi 28 e 28-ter, del Dl 223/2006,
convertito in legge 248/06. In particolare, gli obblighi in tema di
responsabilità solidale ai fini fiscali – limitati al versamento delle ritenute
Irpef da effettuare sui redditi dei dipendenti impiegati nell’appalto, con
esclusione dei versamenti Iva – operavano nei soli rapporti tra appaltatore e
subappaltatore. Sulla base della novità legislativa, dunque, è ora venuta meno
la responsabilità solidale dell’appaltatore, nei riguardi del subappaltatore,
per il versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e per
le prestazioni effettuate nell’ambito del subappalto. Parimenti, sono state
eliminate anche le sanzioni irrogate al committente che, prima di pagare la
fattura all’appaltatore, non avesse verificato i pagamenti delle ritenute da parte
di quest’ultimo e di tutti i subappaltatori.
A fronte di tale
nuova disciplina, si ritiene, quindi, che la pretesa di rilascio di
autodichiarazione di regolarità del fornitore, in relazione al versamento delle
ritenute fiscali sui redditi di lavoro, non trovi più un valido presupposto
normativo di riferimento.
DAL”IL SOLE 24 ORE” DEL 20APRILE 2015
