In
una palazzina di tre piani, più un laboratorio a piano terra, solo
l’appartamento del secondo piano è provvisto di un impianto di riscaldamento,
mentre gli altri due e il laboratorio vengono riscaldati con una stufa. Dovendo
fare approntare l’Ape per locare il laboratorio, il documento deve riferirsi al
solo laboratorio o al complesso dell’edificio, pur sussistendo situazioni
diverse in fatto di impianto di riscaldamento? A chi ci si deve rivolgere per
redigere l’Ape?
L’Ape
deve poi essere presentato in regione per la registrazione?
D. T.– MILANO
R I S P O S T A
Con
la pubblicazione del Dgr 3868 del 17 luglio 2015, la Regione Lombardia ha
dettato le nuove regole in tema di certificazione energetica degli edifici. Tra
le altre si segnala, per rispondere al lettore, che gli attestati di
prestazione energetica (Ape) prodotti a partire dal 1° ottobre 2015 dovranno
essere riferiti a una sola unità immobiliare, e non sarà, quindi, più possibile
redigere Ape per interi condomìni. Rientrano nell’obbligo di dotazione della
certificazione energetica, in quanto suscettibili di essere energeticamente
parametrati alla corrispondente unità immobiliare o al corrispondente edificio
“di riferimento”.
I
professionisti che intendono svolgere l’attività di certificazione energetica devono
iscriversi all’elenco regionale dei soggetti certificatori. L’attestato di
prestazione energetica redatto dal soggetto certificatore è valido solo se
rilasciato dall’organismo di accreditamento attraverso il catasto energetico
edifici regionali.
Nella
situazione descritta dal quesito si dovrà chiedere a un soggetto abilitato di
redigere l’Ape secondo le modalità descritte nel provvedimento regionale.
DAL “IL SOLE 24 ORE” DEL
7 NOVEMBRE 2016
