venerdì, Aprile 19, 2024
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Compagnia assicurativa & Antiriciclaggio: NO adeguata verifica, NO liquidazione polizza!

Compagnia assicurativa & Antiriciclaggio: NO adeguata verifica, NO liquidazione polizza!

 

Due episodi analoghi, registrati nel breve periodo ed entrambi segnalati con apposito riscorso a Plus24 del Sole 24 Ore, riguardanti le immani difficoltà vissute da altrettanti sventurati che hanno avuto il solo torto di sottoscrivere una polizza assicurativa con Vera Vita Assicurazioni e l’altra con Intesa San Paolo.

In pratica, le difficoltà iniziano quando le polizze giungono a scadenza ed i clienti chiedono la liquidazione della polizza. Insomma, alla scadenza, quando si tratta di restituire il malloppo!

Le difficoltà, a sentire le rispettive Direzioni generali di ambedue gli Intermediari finanziari, sono state nell’ordine:

Infatti, a voler commentare le vicende in parola, commentate negli articoli citati, oggetto di pubblicazione su Plus24, si ha la sensazione che le norme –  antiriciclaggio, fiscalità internazionale, privacy o quant’altro – siano nate con l’unico scopo di complicare la vita del cittadino senza incidere in alcun modo nel contrasto al malaffare. 

Pratica operativa

L’ho detto tante volte in passato quando mi è capitato di commentare episodi di cronaca giudiziaria che hanno visto direttori di filale imputati di “Omessa segnalazione di operazione sospetta”.

In tali occasioni, ho sempre detto che il “riciclaggio di denaro sporco” e quindi l’originario e potenziale sospetto ha una sua ragion d’essere quando arriva la disponibilità sul conto e non certo quando parte, quando si preleva. Al netto delle “false fatturazioni”, è quando arriva che io, come soggetto obbligato mi devo chiedere: “Ma questo Ciccillo Cacace ha la capacità di registrare questo tipo di transazioni in rapporto all’attività economica svolta”.

Emblematica la sentenza di Cassazione di 26 pagine del 2017, con la quale si condanna un povero sventurato di pagare una sanzione amministrativa di 500mila euro per “Omessa Sos”, a fronte di prelievi di circa 300mila euro eseguiti sul conto aziendale, a fronte di un fatturato di circa 5milioni di euro. Prelievi, assolutamente legittimi e documentati in contabilità, necessari per attività strumentali all’impresa di “commercio ortofrutticolo” che nessuno, processo durante, ha inteso rappresentare ai giudici. Quando si svolge un lavoro e non si capisce bene perché lo si fa o ancora meglio “come si fa”, diventa difficile pure difendersi per spiegarlo ai giudici: surreale!

Infatti, dopo ben quattro giudizi – Mef, Tribunale, Appello e Cassazione – é stato condannato un “Innocente inconsapevole” –  https://www.giovannifalcone.it/lantiriciclaggio-come-si-condanna-un-innocente/

Tentando di ragionare e tornando alle nostre amatissime Compagnie assicurative, è evidente, addirittura ovvio che le cautele e le precauzioni da parte del soggetto obbligato agli adempimenti antiriciclaggio, devono essere adottate all’atto dell’investimento e sottoscrizione della polizza assicurativa, quando si tratta di comprendere e dare una identità alla provvista finanziaria, in relazione all’attività economica svolta dal contraente.

Nelle fattispecie di cui parliamo invece, non ci sono problemi prima, quando i soldi arrivano e si sottoscrive la polizza. I problemi nascono dopo, quando si giunge a scadenza e si chiede la liquidazione della polizza: sembra una barzelletta, ma è tutto vero!

Quando si giunge a scadenza e io Compagnia devo liquidare, ad avviso dello scrivente, l’unico obbligo che ho dev’essere quello di accertarmi di avere di fronte l’avente diritto ovvero colui che è legittimato alla richiesta: Punto!

Non serve strumentalizzare gli adempimenti antiriciclaggio per un adempimento assurdo ed ingiustificato.

Intanto, così è se vi pare!

 

 

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2 Commenti

  1. Sorprende e rincresce la circostanza secondo la quale, malgrado la segnalazione riguardante l’infelice operandi di talune Compagnie assicurative pervenute a Plus24, la Redazione non abbia trovato il modo ed il tempo per stigmatizzare l’accaduto.
    Capita!

  2. Sorprende e rincresce la circostanza secondo la quale, malgrado la segnalazione riguardante l’infelice operandi di talune Compagnie assicurative pervenute a Plus24, la Redazione non abbia trovato il modo ed il tempo per stigmatizzare l’accaduto.
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