Vorrei
sapere se, in base alla nuova legge sul condominio, in un’assemblea
condominiale, un condomino può leggere una sua dichiarazione attinente agli
argomenti all’ordine del giorno e farla allegare al verbale, anche contro il
parere della maggioranza.
R.P. – VICENZA
R I S P O S T A
La richiesta del singolo condomino, di leggere una
propria dichiarazione attinente agli argomenti dell’ordine del giorno e di
farla allegare al verbale dell’assemblea, costituisce facoltà potestativa del
singolo condomino e, dunque, un suo diritto individuale, non soggetto ad alcun
vincolo o parere della maggioranza degli intervenuti in assemblea.
Ove – ad opera del presidente o di altri condomini – si neghi
la possibilità per il condomino di intervenire nella discussione che precede la
delibera, con intervento orale o scritto, , la delibera è impugnabile, , a
norma dell’articolo 1137 del Codice civile. In questo senso, la sentenza della
Cassazione 11 maggio 1984, n.2893, ha puntualizzato che “a ciascun partecipante
all’assemblea di un condominio di edificio deve riconoscersi il diritto di
manifestare la propria volontà non soltanto mediante l’espressione conclusiva
del voto, con assenso o dissenso sulla proposta contenuta nell’ordine del
giorno, , ma anche mediante l’intervento nella discussione, al fine di portare
a conoscenza degli altri presenti le ragioni del proprio voto. Peraltro la
lesione di tale diritto spiega effetti invalidanti non sulla costituzione dell’assemblea,
non essendo equiparabile al mancato invito di quel partecipante all’assemblea
medesima, ma sulla deliberazione adottata, la quale resta impugnabile a norma
dell’articolo 1137 del Codice civile.
DAL
SOLE 24 ORE DEL 2 GIUGNO 2014