venerdì, Aprile 19, 2024
spot_img

Debito pubblico & Pil – direttamente proporzionale?

Debito pubblico & Pil – direttamente proporzionale?

 

Se il debito pubblico aumenta, come sembra abbia certificato la Banca d’Italia con il rilevamento periodico dell’altro giorno e il la ricchezza del sistema Paese, per l’appunto il Prodotto Interno Lordo aumenta, vuol dire che i soldi sono spesi beni.

Cerco di spiegarmi meglio.

Al netto di taluni eccessi nella spesa pubblica che è bene ridimensionare – penso ai tanti privilegi ancora esistenti nella politica, nella pubblica amministrazione – se le maggiori spese non hanno interessato un aumento della “spesa corrente” per il funzionamento della macchina pubblica (Ministeri ed Enti locali), bensì investimenti strutturali come cura del territorio (Rammendo delle periferie o Piano casa) siamo nella direzione giusta.

In pratica, partendo dall’agire quotidiano di una famiglia tipo, dobbiamo distinguere se una “maggiore spesa” viene utilizzata per cambiare la macchina, farsi una vacanza oppure per acquistare una casa per civile abitazione.

Nel primo caso, si tratta di una spesa voluttuaria che non mi garantisce alcuna sicurezza nella prospettiva futura, nel secondo caso mi consentirà nel breve periodo, di non pagare più l’affitto.

Ancora di più.

Se decido di ridurre il “cuneo fiscale” sul costo del lavoro o di abbattere l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP) o ridurre di quattro punti quella sulle società (Ires), registrerò una diminuzione delle entrate tributarie. Ma se al contempo, questi provvedimenti rimettono in moto le attività produttive – grazie ad una riduzione della tassazione – consentendo a tali imprese di non delocalizzare ma anzi, aumentando il gap di competizione sui mercati esteri (incrementando le esportazioni) e favorendo i consumi sul mercato interno vado a contribuire positivamente nella crescita del Pil, riducendo significativamente le diseguaglianze e la stessa forbice del benessere, a cominciare dall’aumento dei posti di lavoro.

Quando quel noto filosofo tedesco di cui mi sfugge il nome ripeteva “L’economia è il nostro destino” aveva perfettamente ragione.

Una spesa oculata negli investimenti strutturali del sistema Paese come la cura ed il recupero del territorio, l’adeguamento della rete stradale ed autostradale, porti ed aeroporti in grado di rilanciare il turismo potranno portare il Paese fuori dalla palude. Tutto questo, accompagnato da una riduzione della pressione fiscale, certamente produrrà nel breve periodo un “aumento della spesa pubblica ed una diminuzione delle entrate tributarie” – debito pubblico che sale – ma nel contempo, come stiamo vedendo, aumenta la crescita ed i posti di lavoro, laddove il sistema Italia potrà guardare al  futuro con maggiore serenità.

AVANTI TUTTA!

 

 

Ti potrebbero interessare anche

ULTIMI ARTICOLI

Non sei ancora iscritto?

Prova la nostra demo

CATEGORIE

ATTUALITA'

Commento della Costituzione

La Costituzione più bella del mondo, almeno fino all’articolo 54 (Video)

La Costituzione più bella del mondo, almeno fino all'articolo 54 (Video) Valori e principi immortali della nostra Costituzione, con qualche criticità da rimuovere.   https://youtu.be/qPlA-vERRJM
Londra: Summit Intelligenza artificiale

Epoca digitale: Dal Gianos alla intelligenza artificiale!

Epoca digitale: Dal Gianos alla intelligenza artificiale!   Guardando all'odierno summit internazionale sull'intelligenza artificiale in corso a Londra, siamo tutti ansiosi di vedere i risultati o comunque le prime risposte sulla strada da intraprendere. Intanto, quando affrontiamo...