A
seguito di una installazione di dispositivi satellitari su autovetture
aziendali date in uso al dipendente, dispositivi necessari per una più
conveniente polizza assicurativa, ci si rende conto, da un controllo dei viaggi
effettuati da un venditore, che questi non effettua visite ai clienti come da
contratto e, soprattutto, non effettua le uscite che dovrebbe fare. E’
possibile aprire un provvedimento disciplinare sulla base di tali rilevamenti?
Si specifica che il lavoratore è stato messo al corrente di tale dispositivo.
C. F.– MILANO
R I S P O S T A
L’articolo 4
della legge 300 del 1970, come modificato dal Dlgs del 2015, prevede che
strumenti dai quali può derivare un controllo a distanza dell’attività dei
lavoratori possono impiegati “esclusivamente per esigenze organizzative e
produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio
aziendale e…installati previo accordo collettivo stipulato dalla rappresentanza
sindacale unitaria o dalle rappresentanze sindacali aziendali” o, in mancanza,
“previa autorizzazione della direzione territoriale del lavoro”. Le
informazioni raccolte attraverso tali dispositivi possono essere poi utilizzate
“a tutti i fini connessi al rapporto di lavoro a condizione che sia data al
lavoratore adeguata informazione delle modalità d’uso degli strumenti e di
effettuazione dei controlli”.
Pertanto,
l’installazione del dispositivo satellitare sull’autovettura aziendale è
legittima solo se sussiste un previo accordo collettivo con le rappresentanze
sindacali o, in alternativa, l’autorizzazione della direzione territoriale del
Lavoro, e le informazioni raccolte possono essere utilizzate al fine di avviare
un procedimento disciplinare solo se il lavoratore è stato adeguatamente
informato delle modalità d’uso del dispositivo e della possibilità di
effettuare controlli sulla sua prestazione lavorativa.
DAL”IL SOLE 24 ORE” DEL 28DICEMBRE 2015