Ho trovato
un appartamento che mi piace e lo vorrei acquistare. Questo però proviene da
una donazione e il donante possiede l\’usufrutto. Visto che nell\’atto
firmerebbero sia il dinante, in quanto possessore di usufrutto, sia il
donatario, qualche erede potrebbe sempre rivalersi su di me, tenendo conto
anche che la donazione è avvenuta 8 anni fa? In che modo si potrebbe procedere
alla vendita senza correre rischi?
M.M. –
Napoli
R I S P O S
T A
L\’acquisto
di un immobile proveniente da donazione potrebbe determinare problemi poiché,
qualora al momento del decesso del donante il suo patrimonio risulti
insufficiente a soddisfare i diritti riconosciuti dalla legge a favore dei più
stretti congiunti (coniuge superstite, figli, ascendenti), i soggetti lesi
potrebbero esperire l\’azione di riduzione e chiedere al donatario o agli aventi
causa del medesimo la restituzione del bene oggetto di donazione.
Benché in
concreto spesso detto rischio non sussista, l\’atto di donazione rende,
comunque, difficoltosa la circolazione degli immobili (gli istituti di credito,
ad esempio, non consentono l\’iscrizione di ipoteca su immobile pervenuto per
donazione finché il donante è in vita).
Soluzione
limite per evitare detti problemi è rappresentata dalla stipula di un atto
volto a risolvere la precedente donazione: il donante ridiventa, in tal modo,
titolare dell\’immobile e può alienarlo senza alcun rischio.
DAL SOLE 24 ORE DEL 6 AGOSTO 2012
