sabato, Aprile 20, 2024
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INSEGNANTI: Bocciati i trasferimenti illegittimi

Conciliazioni,
ricorsi al Giudice del lavoro e provvedimenti d’urgenza: stop ai
trasferimenti illegittimi dei docenti operati dal Miur.

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Nonostante l’anno scolastico sia già iniziato, è ancora caos totale per i trasferimenti dei docenti:
a causa di un presunto malfunzionamento del sistema informatico del
Miur (Ministero dell’istruzione e della ricerca), difatti, molti
insegnanti aventi diritto a una sede più vicina si sono visti
scavalcare, in graduatoria, da docenti con un punteggio minore. Sono dunque stati attivati in massa dei tentativi di conciliazione, assieme a ricorsi al Giudice del lavoro ed a richieste di provvedimenti d’urgenza, per bloccare gli illegittimi trasferimenti. Ma procediamo per ordine e cerchiamo di fare chiarezza sull’argomento.

Mobilità dei docenti

A seguito dell’approvazione della legge sulla Buona scuola [1], è stata indetta, nei mesi scorsi, una procedura di mobilità straordinaria,
in base alla quale i docenti immessi in ruolo nel 2015 hanno dovuto
presentare una domanda di trasferimento, indicando dieci ambiti
territoriali di preferenza.

All’interno della procedura di mobilità, i cambi di sede sarebbero dovuti essere stabiliti in base all’inderogabile principio dello scorrimento della graduatoria fondato
sul merito: i trasferimenti, dunque, sarebbero dovuti essere basati sul
punteggio, alla cui formazione concorrono l’anzianità, i titoli di
servizio e le situazioni personali e familiari dei docenti. La procedura di mobilità, difatti, è una procedura che ha la medesima natura di un concorso pubblico.

Sfortunatamente, a causa di un probabile errore del
sistema del Miur che provvede ad assegnare i docenti alle sedi, in
moltissimi casi le graduatorie non sono state rispettate nei
trasferimenti, facendo sì che docenti con punteggi alti siano stati
“scavalcati”, nella scelta della sede, da insegnanti con punteggi
notevolmente più bassi. La problematica non è di poco conto, in quanto
numerosi docenti sono stati spostati a migliaia di
chilometri dalla propria residenza, o, comunque, dalla sede di partenza,
con disagi e problematiche economiche, personali e familiari che ben si
possono immaginare.

Tentativo di conciliazione

Per rimediare ai trasferimenti illegittimi, migliaia di docenti hanno effettuato un tentativo di conciliazione: la conciliazione, prevista dal contratto collettivo [2],
è una procedura che serve per evitare il contenzioso giudiziale. La
domanda, in caso di contestazione di provvedimenti inerenti ai
trasferimenti, deve essere presentata all’ATP (ambito territoriale
provinciale) al quale è stata presentata domanda di mobilità.

Allo stato attuale, sono state accolte circa 2600 domande, su 17500
movimenti effettuati; le domande possono essere inviate solo entro 15
giorni dalla pubblicazione dei trasferimenti, pertanto non è più
possibile richiedere nuovi tentativi di conciliazione.

Ricorso al Giudice del lavoro: trasferimenti bocciati

Per chi non ha presentato richiesta di conciliazione, o per i docenti
il cui tentativo di conciliazione è fallito, l’unica strada è
l’impugnazione del trasferimento illegittimo davanti al Giudice del lavoro e l’eventuale richiesta di un provvedimento d’urgenza per bloccare lo spostamento, che comporterebbe per l’insegnante un danno grave e irreparabile.

Alcune sentenze sono già state emesse e sono favorevoli ai docenti ingiustamente trasferiti: secondo la maggior parte dei provvedimenti,
le assegnazioni effettuate dal Miur violano non solo i principi di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione, ma si pongono anche in contrasto con la
stessa legge della Buona Scuola e con i contratti collettivi, arrecando
un grave ed irreparabile pregiudizio alle esigenze personali, familiari e relazionali dei docenti ricorrenti.

Secondo la decisione emessa in data odierna dal Giudice del Lavoro di
Trani, invece, è da “bocciare” non solo l’algoritmo (il sistema di
calcolo) sulla base del quale sono stati operati i trasferimenti, ma la
stessa legge sulla Buona Scuola, per quanto concerne le fasi, le modalità ed i criteri messi in atto per la mobilità dei docenti.


[1] L. 107/2015.

[2] Art. 135 CCNL 2006/2009.

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