Sono titolare di partita Iva e svolgo
l’attività di e-commerce. Entro fine anno dovrei chiudere la partita in quanto
svolgerò la stessa attività come lavoratore dipendente. Vorrei sapere se è
possibile trasferire il mio dominio internet alla società che dovrà assumermi.
Valentina Raguso – MARTINA FRANCA
R I S P O S T A
Per rispondere
al quesito posto dal lettore, occorre compiere alcune puntualizzazioni sulla
disciplina dei nomi a dominio. I nomi a dominio costituiscono una nuova
categoria di segni distintivi, sviluppatisi in seguito alla nascita del web,
definibili come “atipici” rispetto alle categorie tradizionali dei segni
distintivi, come i marchi registrati, la ditta, la denominazione sociale.
Nonostante l’enorme impatto del
fenomeno di internet, divenuto oggi parte integrante della nostra quotidianità,
il Codice della proprietà industriale sembrerebbe trascurare, almeno in larga
parte, il ruolo dei nomi a dominio, i quali vengono sporadicamente evocati,
come nel caso dell’articolo 22, Cpi, ove si fa riferimento alla tutela
dell’unitarietà dei segni distintivi.
Venendo alla questione posta dal
lettore, può affermarsi che il nome a dominio è trasferibile, così come lo sono,
in linea generale, tutti i segni distintivi. Pertanto, la cessione alla società
presso cui l’interessato, attuale titolare del nome a dominio, presterà la
propria attività di lavoratore dipendente, sarà possibile senza particolari
vincoli formali. Al contempo, è da ritenersi certamente preferibile predisporre
una scrittura privata, che dovrà essere stipulata dal cedente e dalla società,
con la quale le parti si scambieranno i reciproci obblighi, derivanti dal
trasferimento del nome a dominio. Ciò, oltre a dare maggiore tracciabilità del
trasferimento del nome a dominio, consentirà al lettore di poter poter azionare
tutti i rimedi che sono accordati dall’ordinamento civile ai soggetti
contraenti, specie in caso di inadempimento da parte della società acquirente
ad uno o a più degli obblighi assunti.
DAL “SOLE 24 ORE” DEL 17 NOVEMBRE 2014
