“La Germania è un paradiso per il riciclaggio”, parola di un tedesco
Il duro atto di accusa dell’eurodeputato dei Verdi europei, Sven Giegold, dopo che la Commissione Ue ha ribadito la sua richiesta a Berlino di adeguare le leggi sul ‘money laundering’: “Le lacune legislative in un singolo Stato membro interessano l’intera Europa.
Altre disposizioni della terza direttiva Ue antiriciclaggio avrebbero dovuto essere attuate entro il 2007 e sono tutt’ora lettera morta, ricorda l’eurodeputato. “Era ora – continua – che arrivasse questa procedura. Per anni ho spinto per averla, in colloqui e segnalazioni alla Commissione: avrebbero dovuto fare questo passo già da tempo”. E’ comunque un “successo verde: meglio tardi che mai”. Per Giegold, “la negligenza del governo tedesco nell’applicazione delle regole Ue per combattere il riciclaggio è un rischio per la sicurezza, rafforza il crimine organizzato e il terrorismo. Ci sono buchi nell’ordinamento tedesco, specie nell’attuazione del registro di trasparenza e nel rafforzamento dell’unità di intelligence finanziaria. I veri beneficiari ultimi delle società devono essere noti, come richiesto dalla legge Ue”. Per Giegold, infine, la Commissione dovrebbe varare una procedura d’infrazione anche per le “carenze” sull’antiriciclaggio nel settore non finanziario tedesco.