venerdì, Marzo 29, 2024
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LA POLITICA IN VETRINA: A volte ritornano!

Dice di essere stato cacciato, perché il PD non lo ha voluto.


L’ex Premier Enrico LETTA, in una intervista ad Agorà parla chiaro, aggiungendo di voler appoggiare l’attuale Ministro di Grazia e Giustizia Andrea ORLANDO nella corsa a tre per le imminenti Primarie nel Partito democratico.
Hanno uno stile comune, una scuola democristiana il primo e una ferrea disciplina di partito il secondo.
LETTA lo abbiamo conosciuto all’opera, un “tirare a campare” elevato a sistema di Governo, il nulla assoluto politicamente.


ORLANDO invece, un posapiano per eccellenza, lo si comprende già quando parla: “Voglio costruire ponti e non alzare paletti”, voglio “riunire il Partito democratico”: il Dalai LAMA del terzo millennio!.


Sembrano o almeno danno l’impressione di essere politici di altri tempi, quasi preistorici. Non capiscono che i tempi sono cambiati, l’umore della gente, l’urgenza dei problemi da affrontare. Sembrano politici da scrivania, di quelli a cui piace aprire tavoli e discutere, discutere e discutere cercando un accordo con tutti, possibilmente l’unanimità.
Per loro farla oggi una legge, farla fra dieci anni o non farla proprio è lo stesso, nel senso che se manca l’accordo non si fa niente.
E’ la politica dello struzzo che abbiamo conosciuto per troppi anni, quella politica che metteva la testa sotto la sabbia e rinviava i problemi da risolvere.
Sono politici che non conoscono il significato di “urgenza”, di tempo che passa e che la situazione del Paese si aggrava.


Sono politici che gli italiani, soprattutto il popolo del SI, quello del 41% non vuole perché appartengono ad una stagione ormai passata e che l’Italia ha già conosciuto.


A quella stagione diciamo addio, senza rammarico!


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Fonte: www.repubblica.it


BUONA LETTURA


Pd, stilettata di Letta per Renzi: “Non mi sono fatto da parte: mi hanno mandato via”


L\’ex premier su Rai 3 rievoca il passaggio di consegne col suo successore e il passo indietro dal partito: “Ho preso atto che non mi volevano, ora sosterrò Orlando”


ROMA – Non se n\’è andato perché voleva lasciare la politica. Enrico Letta dice esplicitamente ciò che più volte era stato lasciato in controluce, nel racconto del suo passaggio di consegne con Matteo Renzi e del conseguente passo indietro dall\’impegno istituzionale nel Pd: “Perché mi sono fatto da parte? Sono stato mandato via”, dice l\’ex premier ospite in diretta ad Agorà su Rai 3. E Letta indica responsabilità e \’mandante\’: “E\’ stato il mio partito su proposta di Renzi”. Lui, racconta ne ha “preso atto”: “Mi sono dedicato al mio lavoro. Un lavoro importante con i giovani sia nella scuola di politica intitolata ad Andreatta che all\’università, un\’occasione per dare il mio contributo”.


L\’affondo arriva alla vigilia delle primarie dem. Ed è accompagnato dall\’endorsement per Andrea Orlando, rivale proprio di Renzi, già anticipato anche ieri: “Ho deciso di dare un ultima chance al pd e in questo bivio sosterrò la candidatura di Orlando”. Un sostegno che Andrea Orlando considera “un onore”. Lo ha affermato lo stesso ministro e candidato leader ospite anch\’egli di \’Agora\’. Letta, ha detto Orlando, “è una personalità di grande rilievo del centro sinistra italiano,
credo che abbia gestito un passaggio molto delicato e spesso poco riconosciuto della vita politica italiana”. “Mi ha fatto molto piacere – ha aggiunto Orlando – soprattutto la ragione per cui ha detto che mi sosteneva, che sono in grado di unire il partito democratico”.

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