giovedì, Marzo 28, 2024
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LA POLITICA IN VETRINA: Cercasi “Politica”!



Traggo spunto dall’articolo del noto commentatore politico, già Sindaco della laguna, Massimo Cacciari, integralmente ripreso dal quotidiano “La Stampa” dell’altro giorno per dire qualcosa sul primato della politica che, secondo l’autorevole parere del filosofo – per l’appunto “filosofo” – sembra essere smarrito.


La colpa naturalmente è dell’attuale Presidente del Consiglio che, invece di avvalersi di collaboratori politicanti di professione, molto spesso, si avvale di tecnici e amici di vario genere.


Insomma, questo modus operandi ammazza la politica, dice il filosofo.


A nulla serve se, questo modo di procedere ha consentito, con una lettura minimamente pragmatica – dopo poco più di un anno di governo del Paese – il superamento di una palude, uno stagno insopportabile, realizzando riforme discusse, commentate, certificate, urlate e perfino invocate da oltre trenta anni.


Niente, di questo non ne parla, il “filosofo”!


Allora mi chiedo: la politica, quella a cui si riferisce il “filosofo”, cos’è e quali sono o dovrebbero essere i suoi obiettivi?


A leggere l’articolo sembra che la politica debba essere e rappresentare la pratica della buona prassi di impiegare in ogni dove i politici di lungo corso, quelli allevati e cresciuti a destinazione vincolata, quelli che il posto in Parlamento l’hanno ereditato, che ci stanno da 30/40/50 anni e oltre …


No professor Cacciari, non ci siamo, anzi non ci siamo per niente!


La politica è risolvere i problemi, far ripartire le aziende, aumentare i consumi – dentro e fuori aumentando l’export – creare occupazione, garantire i servizi essenziali ai cittadini, abbassare le tasse, restituire dignità all’intero Paese.


E questo esimio professore, anche se può non piacerle la modalità con la quale si sta operando, sembrano obiettivi più vicini di quanto non lo si pensi. Qualche famoso anteenato fiorentino avrebbe detto “Il fine giustifica i mezzi…”…ma lei Professore, ahimè, non è fiorentino!


Questo vogliono gli italiani, i risultati … e questo, evidentemente, a prescindere!


BUONA LETTURA


Cacciari: Il primato della politica? Renzi l’ha sostituita con tecnici e amici




«La cosa comica è che è in atto una sostituzione della politica con tecnici e magistrati proprio per mano di uno che si è presentato dicendo che la politica doveva tornare al comando». Non usa mezzi termini Massimo Cacciari per criticare l’eccessiva presenza di tecnici in ruoli che dovrebbero essere affidati a politici.
Per Roma, Renzi ha puntato sul prefetto Tronca perché vuole applicare il modello Expo.
«Sì, ma c’è una piccola differenza: Expo era un evento eccezionale ed è dunque normale che venisse gestito da tecnici, mentre Roma è un Comune. Il modello Expo non c’entra nulla. Per il Giubileo c’è già un commissario, Gabrielli».
Quindi le scelte di Renzi non vanno nella giusta direzione?
«Diceva di voler rimettere la politica al comando. Invece in tutte le situazioni critiche deve ricorrere a tecnici. E a livello amministrativo locale ai vari Fassino, Chiamparino, De Luca e magari anche Bassolino. Vorrei capire chi ha rottamato, oltre a D’Alema».
Non è che l’Italia è obbligata a seguire la strada dei tecnici perché la politica non è in grado?
«Va be’, se è così allora prendiamone atto. Facciamo delle riforme istituzionali che ne tengano conto: aboliamo il Parlamento. Ma non scherziamo, dai».
Allora che bisogna fare?
«Per rifondare la politica bisognerebbe ripartire da una riorganizzazione della medesima, formare un partito come dio comanda, istituire una formazione della classe politica decente… E non solo attorniarsi di amici e portaborse…».
La nostra classe politica è inadeguata?
«Per lo meno quella che sta attorno al capo del governo. Guardiamo quello che è successo a Roma: il Pd ha fatto ricorso a un politico per risolvere il problema. La prima cosa da mettere in discussione sarebbe l’operato di Orfini. Renzi ha messo lì un suo braccio destro che avrebbe dovuto avere autorevolezza e capacità per dirimere quel casino e invece guarda che disastri ha lasciato che accadessero. Si è dimostrato totalmente incapace. E allora lo caccino. Lo mettano a fare il capo sezione a Orbetello».
E ora a Roma cosa succederà?
«Il centrodestra cercherà di competere con Marchini, ma vinceranno i Cinque Stelle. Il Pd non arriverà al 10%. Ci sarà una lista Marino: ormai è quasi costretto, per salvarsi la faccia».
A Marino cosa si può rimproverare?
«Assolutamente nulla. Lui era uno che non sapeva neanche che fosse di casa a Roma, non aveva alcuna esperienza amministrativa. Era soltanto un semplice megalomane: questo era risaputo da tutti, dalla comunità scientifica, dai suoi stessi colleghi. La responsabilità non è sua, ma di chi l’ha messo lì, a dimostrazione dell’assoluta mancanza di una politica di formazione della classe dirigente. Avevano Gentiloni e invece si sono inventati Marino: bene, questo è il risultato».
Marino però ha vinto le primarie
«Le primarie, fatte in questo modo totalmente dilettantesco, non servono a niente. Servono solo alla resa dei conti interna al partito. O sono normate con regole rigidissime, con un albo degli elettori, come negli Usa, o sono delle bufale colossali».
Che scenari prevede per il Pd alle Comunali?
«Roma è perduta. Milano la possono salvare solo con Sala».
Che, guarda caso, è un tecnico…
«Certo. Perché non hanno nessun politico in grado di affrontare emergenze, né sul piano della giustizia né sul piano amministrativo. Se vuole salvarsi il sederino, Renzi a Milano dovrà mettere Sala. Altrimenti rischia la pelle. E se Renzi perde sia a Milano che a Roma, voglio vedere come continua a governare il Paese…».


La Stampa, 1 novembre 2015




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