mercoledì, Aprile 24, 2024
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LA POLITICA IN VETRINA: Chi governa decide, anche con la forza dei numeri

 Recentemente, per descrivere lo stalllo delle nostre Istituzioni e la volontà del conservatorismo a tutti costi ho parlato, in questa stessa Rubrica, della “Dittatura delle minoranze” https://www.facebook.com/groups/lapoliticainvetrina/permalink/1432337077032866/.

Le stesse minoranze, contrarie nei fatti ad ogni sano compromesso per superare una fase difficile del percorso legislativo di una importante e tanto attesa riforma delle Istituzioni, come l’abolizione del bicameralismo perfetto – a parole voluta da tutte le forze politiche.
Il noto filosofo francese Voltaire (1) avrebbe definito questa situazione un “cul de sac”, un vicolo cieco, una strada senza uscita. In verità, noi italiani a queste situazioni siamo abituati, alle discussioni infinite, incontri, tavoli di trattative, consultazioni di esperti costituzionalisti e alla fine rinviare: decidere di non decidere.
Questa volta, sembra diverso. Questa volta, abbiamo la fortuna di avere come Presidente del Consiglio una persona che, al contrario, vuole decidere, anche assumendosi delle responsabilità.
Come ho già detto in altre occasioni, a me sembra un extraterrestre.
Le opposizioni – dal Movimento di 5 Stelle, alla Lega, alla Sinistra & Libertà di Vendola fino ad alcuni bastian contrari dell’attuale maggioranza – hanno presentato una valanga di emendamenti (circa duemila dicono) per discutere l’attuale progetto di riforma del senato presentato dal Governo Renzi.
In pratica, hanno lasciato intendere che non vogliono approvare alcuna riforma, non gli piace, dicono che non è democratica e allora vogliono discutere, discutere e discutere …. Fino a quando, questo non è dato sapere!
Allora il Governo fissa un termine, contingentando i tempi: si discute fino all’otto di agosto 2014 e subito dopo si va al voto.
Incredibile, un Governo che ha deciso viene accusato di calpestare i diritti delle minoranze e di esercitare una dittatura.
Ora, personalmente ho sempre pensato che alla migliore delle dittature preferisco la peggiore delle democrazie, mi chiedo: perché lo accusano di essere un dittatore, quando, avendo la responsabilità di governare, attraverso la propria maggioranza parlamentare, decide di approvare una riforma – da sottoporre successivamente alla volontà popolare attraverso apposito referendum previsto dalla carta Costituzionale?
Forse dovremmo tutti sottostare alle decisioni e alle scelte della minoranza ovvero di quelle forze politiche che accettano lo status quo?
Io non ci sto’, io sono per il cambiamento e per chi ha il coraggio di affrontare i problemi del nostro Paese che passano in primo luogo anche dalla Riforma delle Istituzioni.
Forza Renzi!
La maggioranza del c.d. popolo sovrano attende fiducioso un cambio di passo, ovvero di uscire dalla palude.


[1] Pseudonimo di
François-Marie Arouet

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