In un mondo globalizzato e a differenza del passato, l’esercizio
di una dinastia attraverso una dittatura spietata come sembra essere quella
turca – al pari di tante altre – dovrebbe essere più difficile se non
impossibile.
Lo stesso Erdogan, in una occasione pubblica avrebbe
dichiarato che la “democrazia è soltanto un treno dove saliamo per raggiungere
un obiettivo”. Tradotto significa che la democrazia non è un fine, un modo di
vivere, ma solo un mezzo per conquistare il potere.
Oggi, grazie ai moderni mezzi di comunicazione, le
nefandezze di un regime, per quanto controllate, dovrebbero fuoriuscire e
diffondersi a livello planetario con relativa facilità. Questo, evidentemente,
dovrebbe suscitare la giusta indignazione tanto a livello interno, attraverso
una opposizione costante e pacifica, quanto a livello di Organizzazione delle
Nazioni Unite, da cui ci si aspetterebbe la giusta reazione per combattere
fenomeni della specie.
Così non è purtroppo!
Abbiamo visto ed assistito in passato alla presenza di dittatori
sanguinari e violenti verso il proprio popolo, addirittura prendere la parola
in tale consesso internazionale.
Sarebbe giunta l’ora di rivedere queste norme, questi
comportamenti che, solo in apparenza
sono individuali e circoscritti ma che, nella realtà, si ripercuotono sull’intera
società civile che più di altri soffre di certe limitazioni alle libertà
fondamentali dei popoli.
Le grandi potenze come – USA, Russia e Cina, Regno unito
e Francia – dovrebbero trovare il modo, attraverso regole cogenti per tutti, per isolare a livello economico e finanziario
quei Paesi che non rispettano le regole di rappresentanza democratica.
“E\’ meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le
dittature. – Sandro PERTINI”
Dopo quello che stiamo vedendo in Siria, dove una guerra
civile che dura da sette anni con quattrocentomila morti e milioni di
fuggiaschi, possiamo dire che ancora peggio della dittatura c’è l’indifferenza
di tanti altri Paesi – cc.dd. democratici – che girandosi dall’altra parte non
vedono e non sentono, continuando a fare affari in spregio ai diritti umani.
Di dittatura si muore, a prescindere!