giovedì, Aprile 25, 2024
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LA POLITICA IN VETRINA: La mission di un candidato alle primarie PD: Cambiare il partito!

Quando un partito di sinistra, come il Partito democratico ha sempre voluto rappresentare, è sempre vissuto di simboli, “pugno chiuso & bandiera rossa” senza mai pensare a innovarsi, senza studiare il modo per cambiare una società, vuol dire che quel partito è venuto meno ai suoi valori, alla sua mission.


Negli ultimi mille giorni, almeno fino al 4 dicembre 2016, il Partito democratico ha deciso di scendere in campo e, con una visione di futuro ha deciso di affrontare di petto e con determinazione uno stallo che durava da troppo tempo e che la politica degli ultimi trent’anni non aveva avuto la capacità di affrontare.
Finita l’era delle metafore come quella di “smacchiare il giaguaro o del tacchino sul tetto e la mucca nel corridoio”, si è passati alla fase della sintesi e soluzione dei problemi, come:
• Nomina di un magistrato della DIA di Napoli come responsabile dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (A.N.AC);
• Legge anticorruzione (D.lgs n.97/2016) ;
• Legge n. 68/2015 La legge 22 maggio 2015 n. 68 (“Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente”);
• Legge n.124/2015 – Riforma della Pubblica amministrazione, con la possibilità di ridurre del 90% l’elenco delle partecipate pubbliche ovvero licenziare i c.d. furbetti del cartellino entro 30 giorni;
• Con legge 112/2016 è stata approvata la Legge sul dopo di NOI – Si tratta del DDL “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare”;
• Con legge n.76/2016 è stata approvata la norma sulle Unioni civili, da intendersi come una conquista di civiltà giuridica e morale senza precedenti.


Per ragioni di tempo e per non tediarvi qua mi fermo nella elencazione dei tanti provvedimenti assunti dal Governo di Matteo RENZI nei famosi mille giorni.


Oggi, con la competizione in atto delle candidature per le Primarie ci troviamo di fronte ad uno che dice che lui “non vuole fissare paletti ma costruire dei ponti” (Andrea ORLANDO, attuale Ministro di Grazia e Giustizia del Governo in carica) , quasi a voler costruire un percorso di ordine spirituale e che non ho faticato a definire il nostro Dalai LAMA del terzo millennio.


Un altro invece (Michele EMILIANO, attuale Governatore della Regione Puglia), rimpiangendo i “pugni chiusi & la bandiera rossa”, soffre di nostalgia e vuole cambiare il Partito democratico che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare negli ultimi tempi.


Insomma, non gli sono piaciute le novità e per questo vuole tornare ai vecchi tempi, quando si parlava, parlava, parlava senza concludere mai niente, nessuno ci metteva la faccia assumendosi delle responsabilità e vegetando nelle aule parlamentari per diversi decenni perché non si trovava mai uno straccio di accordo.
Ricordo quando il sindacato – era Cofferati – bloccava l’Italia se il Governo voleva permettersi di modificare lo Statuto dei lavoratori.


Ebbene a questi aspiranti nostalgici alla Segreteria del Partito democratico voglio dire:
– Il popolo del SI, quello del 41%, è favorevole al Processo riformatore della Costituzione – momentaneamente interrotto il 4 dicembre 2016 – è favorevole alle innovazioni, al cambiamento e contrario allo stallo e alla palude permanente;
– Al popolo del SI non interessano i simboli e le chiacchiere a fondo perduto – così come è stato negli ultimi trent’anni;
– Il popolo del SI, ha una visione di futuro ed una missione da compiere: cambiare l’Italia!


AVANTI TUTTA!

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