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LA POLITICA IN VETRINA: Roma, Muraro: “E’ una guerra tra bande, non rivoterei Virginia”

Se lo diciamo noi, rischiamo di essere accusati di preconcetti, malafede e quant\’altro.

Se lo dice invece l\’ex Assessore all\’ambiente del Comune di Roma, che di bande se ne intende, allora è diverso, sarebbe bene cominciare a credere che la politica “stellata” a parte il fumo, non c\’è altro.
Anzi, quando lo capiranno in tanti, non ci sarà neanche più il fumo!
A parte questa presunta, sottolineo solo presunta honestà, nulla si vede e men che mai si capisce anzi, si rimane interdetti sulle motivazioni poste alla base di dinieghi di progetti di opere pubbliche.

Vige il motto: Per non sbagliare, meglio non fare niente, dire sempre NO e non assumersi responsabilità.

E questo sarebbe un modo di fare politica?
Si la politica dello struzzo!

Povera Roma!

BUONA LETTURA

AdnKronos

Roma, Muraro: “E\’ una guerra tra bande, non rivoterei Virginia”
POLITICA

Roma, Muraro: E\’ una guerra tra bande, non rivoterei Virginia
(Fotogramma)

Pubblicato il: 09/02/2017 10:31

“E\’ una guerra tra bande, non lavorano per Roma”. Lo afferma l\’ex assessora all\’Ambiente al Comune di Roma, Paola Muraro, in un\’intervista al quotidiano \’Il Messaggero\’ a meno di due mesi dalle sue dimissioni dopo essere stata raggiunta da un avviso di garanzia. “Sono delusa ed amareggiata – aggiunge – non rivoterei Virginia. Resterei a casa”.

Per quanto riguarda l\’assessore all\’Urbanistica dimissionario, Paolo Berdini, Muraro dice che “non si stupisce, sono cose che Berdini ha sempre detto, anche in giunta davanti a tutti. Pure di me parlò in quei toni, so che chiese le mie dimissioni se fossi stata indagata. Ma poi si è scusato”.

Secondo Muraro “in questa giunta manca coerenza. Mancano soprattutto delle risposte a chi ha votato Cinquestelle. Prima avevamo un programma che era considerato come un vangelo. Ora non mi sembra che sia più così. Quando ero assessore con il cosidetto \’Raggio magico\’ non avevo molti contatti – continua Muraro – Questo gruppetto di fedelissimi aveva fatto la campagna elettorale con la sindaca. Si erano creati rapporti effettivamente molto stretti. E la sindaca si è appoggiata a loro. Alla fine è stato un errore. Alla luce di questi fatti anche io non so più con chi ho parlato. Sa, a Roma si fa fatica a capire di chi ci si può fidare…”.

“Io ho dato le dimissioni perché la mia vita non la lascio fare a brandelli da un gruppo di consiglieri e di politici. Loro si aspettavano le mie dimissioni ed io le ho date. Sono stata coerente. Oggi penso che le avrebbero dovute respingere come hanno fatto con Berdini – continua Muraro – ma non dipendeva nemmeno più dai consiglieri ma da altri: dai vertici del Movimento e dipendere dai vertici che non ho mai conosciuto, non è una bella cosa”.

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