giovedì, Marzo 28, 2024
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LA POLITICA IN VETRINA: Sinergia Istituzionale nel piano anti-evasione fiscale

 

Nelle strategie del Governo in carica per il contrasto
alla evasione fiscale, si è deciso di coinvolgere più attivamente i diversi
attori della vita economica ed Istituzionale del nostro Paese: Banca d’Italia,
Consob e Guardia di finanza.

In tale quadro, sono stati tracciati ben diciannove
profili di rischio delineando specifici identikit degli evasori d’Italia. Si
comincia con l’Evasore totale, solitamente identificabile con l’impresa di piccole dimensioni o del libero professionista
al Transfer pricing[1],
al gioco On line o all’esercizio di scommesse.

Quello che manca, ad avviso di chi scrive e che ha
vissuto sul campo le problematiche connesse alla evasione fiscale, è tutto ciò
che riguarda e che ruota attorno all’apertura di una “Partita Iva”.

Emblematica la circostanza emersa nel corso di una
verifica fiscale conclusa in terra di Calabria
nei confronti di una Ditta individuale operante nel settore dell’Autocarrozzeria,
risultato evasore totale, per non aver istituito le prescritte scritture
contabili e non aver mai presentato la Dichiarazione annuale, tanto ai fini IVA
che della imposizione diretta. Al termine della verifica, in concomitanza della
stesura del verbale di constatazione conclusivo, alla presenza del contribuente,
del suo commercialista e dell’avvocato difensore ebbi a chiedergli[2]: “Egregio Signore, non capisco le ragioni per le quali ha aperto una
Partita IVA e per 15 anni non ha trovato il tempo di istituire le scritture
contabili obbligatorie e presentato la dichiarazione annuale. Visto che ha
voluto fare l’Evasore totale, non capisco la necessità di aprire una Partita
IVA”.

Risposta del contribuente: “Mi meraviglio di lei Comandante che mi fa questa domanda. Per me la Partita IVA è stata
fondamentale per lavorare”
https://www.giovannifalcone.it/91/evasione_fiscale_tasse_evasione___fantasia.html[3].

La Partita IVA, c.d. morta (nel senso che non vengono
presentate le dichiarazioni annuali), serve anche e soprattutto ad emettere
fatture per operazioni inesistenti, idonee a consentire a terzi la loro
annotazione di costi fittizi, documentati al solo fine di abbattere l’imponibile
fiscale.

In altri termini, il contrasto alla evasione fiscale non
può che partire dalla verifica della Partita IVA.

Provare per credere!




[1] ELUSIONE FISCALE: La tematica sul Transfer Pricing riguarda la
determinazione a prezzo di libera concorrenza delle transazioni infragruppo che
intervengono tra società dello stesso Gruppo residenti in Stati diversi e la
predisposizione di una documentazione (transfer pricing policy) idonea al fine
di supportare l\’arm\’s length principle.

Il legislatore fiscale ha disciplinato il fenomeno per evitare
che con un\’arbitraria determinazione dei prezzi dei beni e servizi scambiati
infragruppo fosse possibile da parte delle imprese multinazionali spostare
materia imponibile da un Paese ad un altro a fiscalità più vantaggiosa
minimizzando il carico impositivo nelle transazioni commerciali tra società
appartenenti allo stesso Gruppo.

[2] Nella
veste di Comandante del Reparto della Guardia di finanza (Sezione Investigativa
Criminalità Organizzata – SICO)

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