Il risultato elettorale del PD alle ultime regionali di Emilia Romagna e Calabria sembra potersi paragonare alla vittoria di Pirro (1), dove l’astensionismo, battendo ogni record , è stato decisamente prevalente.
Personalmente non capisco la sorpresa, laddove si ricordano le performance negative di tutte le Regioni italiane che, negli ultimi anni, soprattutto con riferimento ai tanti scandali dove si è visto di tutto: sprechi, ruberie, acquisto di mutande verdi, vibratori per signore e altro ancora, ovviamente tutto a carico della spesa pubblica.
I nostri politici, ad ogni livello, nel tentativo di non farsi mancare nulla, con taluni comportamenti, soprattutto a livello regionale, hanno dato prova di sciatteria e pressapochismo che non ha fatto onore alla Istituzione.
Si è votato con queste premesse, ad indagini tuttora in corso, con la comune accusa di peculato verso la maggior parte dei Consiglieri regionali, nessun partito escluso.
A questo, si aggiunga la lotta tuttora in corso per l’approvazione della riforma del lavoro – Jobs Act – che tanta divisione ha provocato, soprattutto nel popolo della sinistra, Sindacato in testa (Cgl e Fiom) poco disponibile ad accettare qualunque cambiamento o novità che dir si voglia.
Poi c’è l’incertezza “Renzi”, laddove in molti, soprattutto oggi che siamo in una fase con tanti cantieri aperti e pochi problemi risolti, tutti si aspettano risultati per superare una crisi economica e sociale senza precedenti.
Ecco, si è votato in queste condizioni.
Il consenso per la linea del governo è ancora alto, la luna di miele continua e personalmente sono certo: l’inversione di tendenza in positivo è già iniziata.
Forza Renzi!
(1) L\’espressione una vittoria di Pirro ha un significato negativo: vuol dire che uno scopo è stato raggiunto pagando però un prezzo troppo alto, così alto da rendere quasi inutile, se non dannosa, la vittoria ottenuta.
