venerdì, Aprile 19, 2024
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LAVORO: Dimentichi di timbrare l’uscita? Licenziato!

Uscire senza timbrare il cartellino può costarti caro: il licenziamento è legittimo, ecco i dettagli.

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Valido il licenziamento se si esce senza timbrare. La regola vale per i dipendenti pubblici, ma non è detto che non possa estendersi ai privati nel futuro.

La regola è stata stabilita dalla Cassazione, che in una delle sue ultime sentenze [1] chiamata a decidere sulla legittimità del licenziamento ad un dipendente allontanatosi dall’ufficio senza aver timbrato il cartellino, che veniva accusato di aver tratto in inganno il datore di lavoro.

Ecco i dettagli.

 

 

Allontanatosi per pranzo: licenziato per giusta causa

Il dipendente che si allontana senza timbrare in pausa pranzo può essere licenziato. Questo in sintesi quanto determinato dalla sentenza della corte citata.
Non erano stati, nel caso in esame, alterati i sistemi di timbratura, nè era stato timbrato il cartellino per suo conto da parte di terzi colleghi. Di fatto il problema era proprio questo: il cartellino non era stato timbrato affatto negli intervalli intermedi tra l’entrata della mattina e l’uscita della sera.

Così facendo il dipendente aveva ingannato il datore di lavoro – lo stato – per avere effettuato meno ore di quante fossero quelle dichiarate dal sistema di registrazione della presenza.

 

 

Furbetti del cartellino: punibili anche prima dell’entrata in vigore della riforma

Anche se la norma di rifermento è precedente a quella dei furbetti del cartellino – che come abbiamo avuto modo di dire ora sono licenziatili “per direttissima” in presenza di fattispecie del genere (si legga Furbetti del cartellino: da oggi in poi licenziati per direttissima), secondo la Corte di fatto la riforma Madia non avrebbe fatto che chiarificare quanto già era stabilito nella normativa precedente del 2001. Ecco perchè pur andando contro i gradi di giudizio precedenti (che avevano rilevato l’inapplicabilità della norma del 2016 alla fattispecie, evidentemente avvenuta prima di quest’anno), ha deciso che il licenziamento era legittimo.

[1]Cass.sent. n. 25750 del 14.12.2016.

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